Finlandia, stop scrittura a mano

Finlandia scrittura a mano

La Finlandia è il Paese con le scuole migliori del mondo, dove il 100% degli abitanti è alfabetizzato. In settembre dello scorso anno ho scritto a proposito della campagna lanciata dalla Bic per far sì che la scrittura a mano non sia abbandonata, ma potenziata.

 Ora a quanto apprendo con sgomento, la Finlandia che, in base ad una ricerca di Newsweek è il miglior Paese del mondo, si appresta ad abbandonare l’insegnamento obbligatorio della scrittura a mano preferendo la scrittura informatica.

Alcuni chiarimenti sulla scuola finlandese reperiti su Wikipedia:

La Finlandia è uno dei paesi al mondo con il più alto tasso di acquisto di libri e quotidiani pro capite. Nel 1998 la spesa per l’istruzione ammontava al 6,2 % del PIL contro una media del 5,3% degli altri paesi dell’OCSE.

La scuola dell’obbligo inizia all’età di sette anni e prevede 9 anni di frequenza divisi in un primo ciclo di sei anni, nei quali gli alunni hanno un solo insegnante e un secondo ciclo di tre anni nei quali hanno un insegnante per materia. La scuola è gratuita, gratuiti sono anche i libri di testo, i materiali necessari per l’attività didattica, il pasto e il trasporto per distanze superiori ai 5 km. La competenza del servizio scolastico spetta ai comuni. Tra le materie obbligatorie vi sono le due lingue ufficiali e un’altra lingua straniera. In tutto le materie della scuola dell’obbligo sono:

  • lingua madre e letteratura (finlandese o svedese)scrivere a mano
  • altra lingua nazionale (finlandese o svedese)
  • lingue straniere
  • educazione ambientale
  • educazione civica

  • religione o etica
  • storia
  • studi sociali
  • matematica
  • fisica
  • chimica
  • biologia
  • geografia
  • educazione fisica
  • musica
  • arti figurative
  • artigianato/attività manuali
  • economia domestica

Finita la scuola dell’obbligo si pone la scelta fra una scuola superiore generalista chiamata anche scuola secondaria superiore, organizzata in modo molto individuale nella quale si frequentano alcuni corsi obbligatori e corsi a scelta dello studente e la formazione professionale nella quale alla lezioni di teoria si affiancano periodi di apprendistato o affiancamento.


La formazione superiore è divisa fra università e politecnici. Esistono 20 università in tutta la Finlandia; sono gestite e finanziate dallo Stato, e quindi gratuite, e l’accesso avviene tramite esame di selezione. I politecnici sono invece gestiti dai comuni o da enti privati e si caratterizzano per un tipo di formazione più orientata ai fabbisogni del mondo del lavoro e meno alla ricerca.

 Minna Harmanen, responsabile dei programmi per il Ministero della Pubblica istruzione finlandese sostiene che i bambini devono imparare velocemente quella che lei chiama “la scrittura liquida”, perché nel loro domani “la velocità nella scrittura digitale sarà sempre più importante”.

La scrittura a mano e su carta, fatta utilizzando matite, penne biro o stilografiche, diventerà materia supplementare.

finlandia-scuola

Sottolineiamo che in Finlandia i programmi scolastici sono personalizzati: in accordo con i genitori e la scuola, gli insegnanti stabiliscono se quel determinato bambino studierà più italiano o matematica piuttosto che storia; inoltre non ci sono né voti, né bocciature e anche da un punto di vista architettonico le scuole sono studiate a misura di allievi.Per un approfondimento sulle modalità d’insegnamento finlandesi potete leggere l’esperienza dello statunitense Tim Walker.

Cosa comporta questa scelta? Significa, per esempio, che fra qualche decina d’anni i finlandesi non saranno più capaci di scrivere in corsivo ma, forse, soltanto in stampatello. E come faranno a firmare? È vero che ora c’è la firma digitale, ma davvero abbandonare la scrittura a mano è un’idea vincente? Davvero è la velocità quella che dobbiamo privilegiare?

Proviamo a pensare a quello che succede quando scriviamo a mano: c’è una serie di movimenti del corpo che seguono i pensieri; la mano tiene la penna e la appoggia sul foglio, si scrive, ci si ferma, si riflette… Il movimento della mano si trasferisce al braccio ed arriva al cervello che invia gli impulsi pensieri per continuare a scrivere. Davanti ad una tastiera, invece, entrambe le mani sono (o dovrebbero essere) interessate all’atto scrittorio e quindi entrambi gli emisferi cerebrali sono ugualmente sollecitati, a differenza della scrittura amanuense, dove è sollecitato l’emisfero opposto alla mano che scrive (quello destro per i mancini, quello sinistro per i destrimani).

Una delle caratteristiche principali della scrittura è proprio quella che porta alla riflessione, al fermarsi a pensare, tornando indietro e riscrivendo. La scrittura è una tecnologia perché modifica il nostro modo di pensare. Ma come sarà modificato il nostro modo di pensare quando saremo diventati capaci solo di battere i tasti del PC o di sfiorare lo schermo dello smartphone?

Questo mi fa pensare a Solaria, uno dei pianeti contenuti nella saga di Isaac Asimov “La Fondazione“. Solaria è fondazione, Asimovun pianeta con 20.000 abitanti e 200.000 robots; la caratteristica principale di queste persone è la loro incapacità di vivere vicine. Fin dalla nascita sono accudite e servite da robots e si incontrano (molto malvolentieri) solo per procreare. Ho sempre l’impressione, guardando a questa nostra società dove le persone sono sempre più chiuse in un quasi autistico rapporto privilegiato con il PC e, in particolare, Internet, che stiamo andando di corsa in quella direzione.

Spero che la scelta finlandese non sia un’ulteriore spinta verso una velocità che forse non è tutta positiva e che l’aumento previsto delle attività manuali e di disegno, compensi a sufficienza la mancanza della penna nei bambini finlandesi.

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