Il metodo autobiografico, con questo termine si intende il metodo messo a punto dal pedagogista della memoria e filosofo Duccio Demetrio. Questa metodologia è utilizzata dalla Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari (AR) e dai suoi collaboratori scientifici all’interno dei percorsi formativi proposti.
Da dove cominciare per parlare di metodo autobiografico e autobiografia in modo sintetico e chiaro? E soprattutto perché e come raccontarsi? Abbiamo a disposizione una massa di informazioni sparse alla rinfusa nella nostra mente e non sappiamo da dove cominciare.
Cosa succede nel momento in cui una persona decide di scrivere la propria autobiografia? C’è inizialmente una ricerca dei ricordi, attraverso degli esercizi di mnemotecnica, attraverso i quali recuperare i “momenti apicali”, quelli che non si possono dimenticare e che segnano la vita di una persona, cambiandola. Si tratta di una ricognizione “cronografica”, partendo dalla nascita, un lavoro puramente tecnico, che serve per raccogliere i fatti, guardarli e riconoscerli.
Ecco quindi un primo significato che possiamo dare al raccontarsi: desiderare/decidere di prendere in mano la propria vita, recuperandone i “pezzi” sparsi e dando loro un ordine. È quello che Demetrio chiama “pensiero autobiografico”, cioè tutto quell’insieme di riflessioni e approfondimenti sulla nostra vita e sul suo senso.
La nostra storia passata, così com’è, è solo un’accozzaglia confusa di ricordi, situazioni, avvenimenti, persone, oggetti, luoghi e tempi, sentimenti ed emozioni. Tutto questo materiale umano ha bisogno di essere ricomposto. E’ necessario quindi che, nel momento in cui decidiamo di raccontarci, cominciamo a fare una sorta di inventario di ciò che la memoria custodisce, dedicando del tempo al recupero di tutto quello che credevamo perduto, smarrito, dimenticato.
Cosa è successo? Cosa vi viene in mente?
Sicuramente questo brano ha innescato nella mente di ognuno una serie di ricordi legati a qualche cassetto, a casa nostra o di altri, in cucina o da qualche altra parte. Perché ognuno di noi conosce questo tipo di cassetto. Se adesso doveste scriverne, avreste molte cose da raccontare. Grazie al metodo autobiografico, questo potrebbe essere un primo inizio.
continua…
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