In occasione della festa del bacalà, ripubblico gli articoli scritti anni fa sull’argomento.
La storia che sto per raccontarvi, riguarda il mio paese, Sandrigo, in provincia di Vicenza ed ha avuto inizio nel 1432 con un viaggio in mare che ha permesso al nobile veneziano Pietro Querini di far conoscere lo stoccafisso (bacalà, per noi vicentini) ai veneti.
Si tratta di una storia che continua tuttora e che comprende il diario del Querini, un naufragio, diversi viaggi in barca a vela e uno in cinquecento (che si svolge proprio in questo agosto 2012), una confraternita. Se non l’avete già fatto, andate qui e leggete il prologo.


I maligni sostengono però che sia piuttosto strano trovare, tra i discendenti dei vichinghi, persone dai tratti marcatamente mediterranei e con i capelli neri…

In questo luogo sbarcò l’italiano Pietro Querini con i pochi uomini rimasti del suo equipaggio il 6 gennaio 1432. Gli abitanti di Røst posero questa stele nell’anno 1932.
Ma, oltre alle nuove opportunità commerciali, c’è un altro motivo per cui i norvegesi sono particolarmente grati a Pietro Querini. Durante il medioevo, la cultura locale era esclusivamente orale. Sia Querini sia alcuni dei suoi marinai, descrissero le loro peripezie in un minuzioso diario che si è rivelato particolarmente prezioso in quanto unico documento in grado di testimoniare la vita dell’epoca a Røst. Il diario, attualmente conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana e che potremmo definire il primo reportage giornalistico dalle isole Lofoten, ha avuto il merito di far conoscere ai suoi attuali abitanti, quella che era la vita dei pescatori del tempo, restituendo alla Norvegia un pezzo della sua storia.
Gli altri articoli sull’argomento Pietro Querini, Lofoten, bacalà e Sandrigo:
Viaggio fra diari, naufragi e bacalà
Articolo molto interessante. Claudia