Come ho già scritto, a dicembre mi sono concessa dieci giorni di vacanza a Madrid. Oggi vi voglio raccontare dell’ultimo sabato passato lì e di quello che mi ha colpito di più: i margini al centro di Madrid
.
Prima di tutto: quando si va in vacanza, soprattutto se si va in una grande città piena di splendidi edifici e musei, si cercano le cose belle da guardare, ammirare, fotografare… si cercano le cose particolari, curiose, simpatiche o buffe. E non è difficile trovare tutto questo, c’è solo l’imbarazzo della scelta. A colpirmi di più in quell’ultimo giorno madrileno, però, sono stati i margini; i margini al centro di Madrid. In copertina potete vedere un signore che dormiva per terra.
Qui a fianco un gruppo di ragazzi, appartenenti ad un’associazione di volontariato, che hanno percorso tutta la lunghissima strada, fermandosi a parlare con tutti gli homeless, dando loro del cibo,
registrando le loro storie ed ascoltando le loro esigenze.
E ancora alcuni “uomini-statua”, come li ho chiamati io: persone che si mascherano e restano tutto il giorno immobili in quella posizione: ed ecco quindi lo spazzino, in onore della statua relativa, o lo skater in equilibrio su una mano sopra una consistente serie di oggetti.
E poi la manifestazione degli animalisti, che sono rimasti a lungo fermi, nel flash-mob che potete vedere qui a fianco, organizzato per denunciare le violenze nei confronti degli animali.
Insomma, i margini e la marginalità ci sono anche a Madrid, è indubbio, ma ho avuto un’impressione di maggior libertà, per così dire, senza assurde delibere rivolte a coloro che chiedono l’elemosina o sono artisti di strada. E non è che la polizia manchi, anzi, è molto presente, a piedi, in auto e a cavallo ed ho anche assistito a un loro intervento nei confronti di una delle persone che chiedevano l’elemosina, ma ho comunque avuto l’impressione di una maggior accettazione dei margini al centro.