A proposito della nave Aquarius

Nave Aquarius

Alcune considerazioni sulla vicenda della nave Aquarius, ben lontana dall’essere risolta.

Aquarius, una breve cronistoria:

  • Fra sabato 10 e domenica 11 giugno c’è stato il salvataggio di 626 persone;
  • l’11 giugno il ministro dell’interno ha iniziato la prova muscolare dichiarando che Aquarius, vignetta Mauro Bianiera compito di Malta accogliere i profughi e dichiarando la chiusura dei porti italiani alla nave;
  • è seguito un penoso rimpallo fra Italia e Malta, mentre la nave restava in attesa di istruzioni;
  • il primo ministro spagnolo Sanchez si è offerto di accogliere a Valencia i profughi dell’Aquarius;
  • Salvini ha detto che alzare la voce paga, senza rendersi conto della figura di palta fatta. Due navi della marina militare affiancano la Aquarius nel tragitto (da sola non ce la farebbe). Quindi è disposto a spendere molto di più, pur di non far scendere i profughi;
  • ora la nave si sta dirigendo verso la Spagna, ma il mare mosso non facilita certo la navigazione e si prevede di arrivare domenica: più di una settimana in mare;
  • nel frattempo ieri è arrivata a Catania la nave della Guardia Costiera italiana Diciotti, con 932 persone a bordo. Oggi, invece, una nave militare statunitense ha soccorso 42 persone, lasciando in mare 12 cadaveri perché sprovvista di celle frigorifere a bordo, e sta aspettando di sapere in quale porto sbarcare le persone.

Detto tutto questo ci chiediamo:

Ma, in base alla legge, Salvini può fare quello che ha fatto?

No, non poteva farlo e facendolo ha infranto la legge e un po’ di trattati internazionale. A dirlo sono fior di esperti in materia di asilo

il dovere di tutelare la  vita umana in mare è imposto, dal diritto internazionale, a tutti gli Stati costieri.

L’europarlamentare italiana Elly Schlein ha scritto: “La Lega non ha mai partecipato a nessuna delle 22 riunioni di negoziato che abbiamo svolto nel corso di due anni sulla riforma di Dublino. La riforma, ricordiamolo, è necessaria per cambiare la norma in base alla quale le persone sono costrette (salvo certi casi) a chiedere l’asilo nel primo Paese dove arrivano. La stessa norma per cui per anni altri Paesi hanno potuto rimandare in Italia migliaia di persone che non volevano tornarci, solo perché sono entrate in Europa dall’Italia. Ah, dimenticavo, quando dopo due anni di negoziato (e da parte mia 145 emendamenti) abbiamo ottenuto questo straordinario risultato facendo votare ai due terzi del Parlamento la cancellazione di quel criterio per sostituirlo con il ricollocamento automatico e permanente obbligatorio per tutti gli Stati, la Lega si è astenuta, e i 5 stelle hanno votato contro. A voi il giudizio”.

Oltre a questo nel 2004 la Lega ha ratificato due emendamenti alle convenzioni Sar (Search and Rescue, cioé ricerca e soccorso) e Solas secondo i quali l’obbligo di fornire un luogo d’approdo sicuro per i naufraghi “ricade sul Governo contraente responsabile per la regione Sar in cui i sopravvissuti sono stati recuperati”; Malta, invece, non l’ha fatto e questo spiega perché abbia tranquillamente sostenuto che la responsabilità di tutto era italiana (cosa verissima).

Intanto nessuno o quasi parla del blocco dei conti che l’Onu ha effettuato nei confronti di sei scafisti, uno dei quali è il capo della sedicente guardia costiera libica, pagata dall’Italia del ministro Minniti per non far partire i migranti.

E, per finire in bellezza e non far mancare niente ai crocieristi (secondo Salvini) dell’Acquarius, la Spagna ha dichiarato che esaminerà le domande di asilo una per una, non escludendo di inviare nei loro Cie alcuni dei richiedenti.

La vicepresidenta del Gobierno, Carmen Calvo, no ha descartado este jueves en Valencia, en referencia al estatus jurídico de los 629 migrantes que viajan a bordo de la flotilla que encabeza el Aquarius, que algunos de ellos sean enviados, una vez en España, a Centros de Internamiento de Extranjeros (CIE). “El Gobierno cumplirá le ley – , ha dicho Calvo, y verá caso a caso”. 

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