A Whiter Shade Of Pale, Procol Harum

A Whiter Shade Of Pale, Procol Harum

Ogni tanto mi capita di ascoltare le canzoni di quand’ero ragazzina, quando a casa mi dicevano che ero una fanatica della musica solo perché il venerdì volevo ascoltare la hit parade di Lelio Luttazzi.

A quel tempo l’inglese mi era sconosciuto, di solito non conoscevo né il nome dei cantanti, né il titolo delle canzoni. Succede così che, di tanto in tanto, mi capiti di risentire una musica di quei tempi. Come in questi giorni, con A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum. Ho deciso così di postare qui il video originale, insieme con alcune delle moltissime cover fatte da altri artisti altrettanto famosi.

Alcune curiosità di A Whiter Shade Of Pale

La musica richiama L’Aria sulla Quarta Corda di Bach. Il giorno in cui fu registrata la canzone, il produttore, non si sa perché, anziché il batterista titolare della band Bobby Harrison, chiamò alla batteria Bill Eyden, che diede al brano una vivacità nuova. Eyden ricevette la paga di 15 sterline e 15 scellini e non ebbe più occasione di vedere i Procol Harum, anche se, dopo il successo del brano, ricevette una percentuale ulteriore. La canzone è ricca di colti rimandi letterari, ma Keith Reid ha sempre negato di averli utilizzati per ispirarsi. Un altro elemento che caratterizza il brano è la musicalità prodotta grazie all’organo Hammond suonato da Matthew Fisher. In Italia la canzone è diventata”Senza luce”, reinterpretata dai Dik-Dik su testo di Mogol.

Il significato di A Whiter Shade Of Pale

Dato che ormai posso permettermi di ascoltare musica senza sentirmi dire che sono una fanatica, ho deciso di approfondire un po’. Anche perché questa canzone è piuttosto ermetica, a partire dall’intraducibile titolo. Potrebbe essere qualcosa come: un’ombra più bianca del pallido, una sfumatura più bianca di pallido, un’ombra di pallore più bianca, una sfumatura più chiara del pallido. Pare che Keith Reid, uno degli autori insieme con Gary BrookerMatthew Fisher, avesse sentito qualcuno pronunciare la frase in un bar e che l’avesse trovata interessante.

Comunque, nei siti specializzati e nei forum, le discussioni sulla traduzione più corretta e sul reale significato che gli autori volevano dare al titolo e al testo della canzone, vanno avanti da anni. Secondo alcuni, potrebbe trattarsi di una storia d’amore che finisce, secondo altri, si tratterebbe di una coppia che beve un po’ troppo, litiga e poi fa pace. Le due strofe finali, che sono state tagliate perché la canzone non fosse più lunga di 4 minuti, sembrerebbero far pensare alla seconda interpretazione. Come sempre, interpretare troppo è sbagliato: le canzoni hanno una loro musicalità, un ritmo, sonorità che devono essere rispettate e, a volte, si usano le cosiddette licenze poetiche semplicemente per esigenze di rima o di ritmo.

A Whiter Shade Of Pale – Procol Harum

We skipped the light Fandango
turned cartwheels ‘cross the floor
I was feeling kinda seasick
but the crowd called out for more
The room was humming harder
as the ceiling flew away
When we called out for another drink
the waiter brought a tray

And so it was that later
as the miller told his tale
that her face, at first just ghostly,
turned a whiter shade of pale

She said, ‘There is no reason
and the truth is plain to see.’
But I wandered through my playing cards
and would not let her be
one of sixteen vestal virgins
who were leaving for the coast
and although my eyes were open
they might have just as well’ve been closed

And so it was that later
as the miller told his tale
that her face, at first just ghostly,
turned a whiter shade of pale

She said, I’m home on shore leave,
Though in truth we were at sea
So I took her by the looking glass
And forced her to agree
Saying, you must be the mermaid
Who took Neptune for a ride.
But she smiled at me so sadly
That my anger straightway died

And so it was that later
As the miller told his tale
That her face, at first just ghostly,
Turned a whiter shade of pale

If music be the food of love
Then laughter is its queen
And likewise if behind is in front
Then dirt in truth is clean
My mouth by then like cardboard
Seemed to slip straight through my head
So we crash-dived straightway quickly
And attacked the ocean bed

And so it was that later
As the miller told his tale
That her face, at first just ghostly,
Turned a whiter shade of pale.

Qui sotto propongo una traduzione che tiene conto delle versioni trovate in rete e della mia personale interpretazione.

Una sfumatura più chiara di Pallido

Abbiamo danzato un luminoso fandango,
giravamo turbinando sopra il pavimento,
mi sentivo come se avessi il mal di mare,
la folla ci sfidò per altro ancora,
la stanza ronzava più forte,
come se il soffitto stesse per volar via;
quando chiedemmo un altro drink,
il cameriere portò un vassoio.

E così è successo che, più tardi,
quando il mugnaio raccontò la sua storia,
Il volto di lei, dapprima solo pallido,
divenne una sfumatura più chiara di pallido.

Lei disse: “Non c’è ragione
e la verità è semplice da vedere”,
ma io vagavo tra le mie carte da gioco,
non volevo lasciare che lei fosse
una delle sedici vergini vestali
che stavano partendo per la costa
e, sebbene i miei occhi fossero aperti,
avrebbero anche potuto essere chiusi.

E così è successo che, più tardi,
quando il mugnaio raccontò la sua storia,
Il volto di lei, dapprima solo pallido,
divenne una sfumatura più chiara di pallido.

Lei disse: “Sono a casa in licenza,
ho avuto il permesso di scendere a terra”.
Ma, a dire il vero, eravamo ancora per mare…
Così l’ho portata a forza davanti allo specchio
e l’ho obbligata ad ammettere
di essere quella sirena che prese in giro Nettuno.
Ma lei, sorrise così tristemente,
che la mia rabbia sparì subito.

E così è successo che, più tardi,
quando il mugnaio raccontò la sua storia,
Il volto di lei, dapprima solo pallido,
divenne una sfumatura più chiara di pallido.

Se la musica fosse il cibo dell’amore,
allora la risata sarebbe la sua regina
e, similmente, se ciò che è dietro fosse davanti,
allora, nella verità, lo sporco diverrebbe pulito.
La mia bocca a quel punto, come cartone,
sembrò scivolare attraverso la mia testa.
E così ci schiantammo, inabissandoci rapidamente
e ci unimmo al fondo dell’Oceano.

E così è successo che, più tardi,
quando il mugnaio raccontò la sua storia,
Il volto di lei, dapprima solo pallido,
divenne una sfumatura più chiara di pallido.

 

Alcune versioni della canzone interpretate da altri artisti

la versione di Joe Cocker

l’interpretazione di Eric Clapton

come la sentirono i Deep Purple

e qui Ringo Starr

la versione al femminile di Annie Lennox

e quella del gruppo Vanilla Fudge

e ancora Keith Emerson

insieme i grandissimi QUEEN & Procol Harum

versione solo strumentale by King Curtis

stupenda versione di The Jimmy Castor Bunch al clarinetto

10 commenti
    • Mari dice:

      Grazie Pierpaolo per la tua proposta di traduzione del titolo.
      Ogni persona dà la propria versione e questo è molto bello e
      mostra quanto amore c’è intorno a questa canzone.

      Buona serata!

      Mari

      Rispondi
    • Mari dice:

      Ciao Alex, grazie del commento!
      Hai ragione, skip significa saltare, peró non solo. Infatti si puó tradurre “danzare” con il significato di “jump lightly” cioé “saltare dolcemente, delicatamente”.
      Mi é sembrato il termine piú adatto, visto che la canzone parla di un fandango.
      Grazie ancora e buona vita
      Mari

      Rispondi
  1. Alessandro Arcuri dice:

    Io avrei messo “un leggero Fandango” invece di “luminoso”. Come se avessero danzato una canzone in quello stile, ma non troppo marcato… appena accennato.
    Poi si potrebbe tradurre “ghostly” con “spettrale”, quindi “la sua faccia dapprima spettrale diventò di un pallore ancora più bianco”, anche se quella connotazione non è esattamente poetica, in effetti, per cui lascia un po’ a desiderare!

    Rispondi
    • Mari dice:

      Ciao Alessandro e grazie per la tua risposta.

      Ci avevo pensato parecchio alla parola più giusta: leggero, luminoso, chiaro, lieve… Hanno tutte una loro valenza. Sarebbe interessante sapere cosa intendeva dire Keith Reid! Sul resto concordo con te.

      Ancora grazie

      Mari

      Rispondi
  2. Claudio Ascari dice:

    Canzone che tracimò come un fiume in piena nei miei anni teen.
    Negli anni capì la storia dopo aver
    avuto le mie esperienze quando dopo aver bevuto troppo la stanza martellava, la gente pareva vociare fortemente e senza scopo e ballare diveniva difficile come un tango sofisticato o un improbabile fandango. Qualche joint poi rendeva il viso di chi stava con me pallidissimo e le ore mutavano facendomi raccontare e sentire storie incredibili e le frasi che mi uscivano parevano trasformarsi in molti dei versi delle canzoni che adoravo. I P.H. sono veramente stati interpreti di stati d’animo e cantori di quanto c’è di + strano ma proprio per questo incredibilmente comprensibile.

    Rispondi

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