Aggiornamenti su Cie e dintorni
Aggiornamenti su Cie e dintorni:
Fulvio Vassallo Paleologo sul Cpsa di contrada Imbriacola e Khalid Chaouki che torna a Roma
E chi garantirà per la sorte del giovane siriano che ha fatto scoppiare lo scandalo delle docce disumane, che rimane nel centro gestito dallo stesso ente gestore che ha ottenuto 30 giorni di proroga? Khalid Chaouki ed il PD accettano la prassi che si possa essere trattenuti con una totale limitazione della libertà personale per oltre due mesi in assenza di un provvedimento e senza un qualsiasi atto che si possa impugnare? La qualità di testimone di giustizia giustifica da sola il trattenimento di una persona solo perché rifiuta di farsi prelevare le impronte digitali e non ha un domicilio certo? Ed adesso quali garanzie ci sono per questi 17 profughi che non vengano costretti con la forza a rilasciare le impronte come hanno dovuto fare sotto costrizione decine di siriani ed eritrei giunti questa estate ? Anche sulle “docce disumane” vedrete che diranno che si trattava di una protesta dei migranti trattenuti… esattamente come vorrebbe l’ente gestore… è solo questione di tempo.
La pagina “Segnaliamo il razzismo” scrive su Facebook:
Ha annunciato in pompa magna che a Lampedusa verrà mandata la Croce Rossa. Ma mentre Angelino Alfano era intento a spiegare che il consorzio Sisifo verrà esautorato dalla gestione del centro di accoglienza lampedusano (controllato tramite la cooperativa Lampedusa Accoglienza), pochi chilometri più a nord si consumava l’ennesimo delitto senza carnefici: Mulue aveva 21 anni, era eritreo e da maggio attendeva nel Cara di Mineo di ricevere lo status di rifugiato politico. Status che non arriverà mai perché pochi giorni fa Mulue ha deciso di togliersi la vita. Un suicidio anonimo, senza telecamere e titoli sui giornali. Perché se a Lampedusa il video dei migranti disinfettati con l’idrante ha gettato nella bufera i gestori del centro di accoglienza, a Mineo le cose procedono invece senza troppo clamore, malgrado i gestori siano gli stessi.
Scrive ancora Fulvio Vassallo Paleologo:
Lo ricordo anche oggi, a Lampedusa potrebbe essere cambiato molto meno di quanto sembra, a Mineo tutti hanno dimenticato il ragazzo eritreo che si è impiccato dieci giorni fa, e nel centro di Contrada Imbriacola rimangono detenuti 17 profughi “colpevoli di testimonianza” eeritrei e siriani, tra cui una unica donna che sta uscendo fuori di testa… malgrado gli psicologi della croce rossa. Sarebbe tempo che la magistratura consentisse il loro trasferimento in un luogo diverso da quello nel quale sono stati commessi i reati, o parte dei reati sui quali si indaga, così la utilità dell’incidente probatorio e la sua utilizzabilità in dibattimento potrebbe risultare pari a zero. E si sono visti tanti proscioglimenti finora, di sospetti scafisti, proprio per la inconsistenza delle testimonianze raccolte nella fase di trattenimento illegittimo. Per ragioni non solo di forma ma di sostanza, che spesso manca. LIBERATELI.
MEDU (MEdici per i Diritti Umani) torna a chiedere:
1) la chiusura di tutti i centri di identificazione ed espulsione attualmente operativi in Italia, in ragione della loro palese inadeguatezza strutturale e funzionale;
2) la riduzione a misura eccezionale, o comunque del tutto residuale, del trattenimento dello straniero ai fini del suo rimpatrio.
3) L’adozione di misure di gestione dell’immigrazione irregolare, caratterizzate dal rispetto dei diritti umani e da una maggior razionalità ed efficacia (vedi le proposte di MEDU nel rapporto Arcipelago CIE) nell’ambito una profonda riforma delle politiche migratorie e dell’attuale legge sull’immigrazione.
4) La predisposizione di centri di primo soccorso e accoglienza degni di questo nome, in cui in cui i migranti rimangano il tempo strettamente necessario e siano garantiti adeguati standard di assistenza e servizi dignitosi.
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