Alfano non vuole rifugiati
Fulvio Vassallo Paleologo sulle posizioni di Alfano.
Tratto da Facebook:
Alfano è fuori da qualunque comportamento razionale. Le sue posizioni si spiegano solo come un posizionamento interno per dimostrare che può continuare a fare il ministro dell’interno garantendo le destre. Ma non sa di cosa parla e indebolisce il tentativo, già assai debole, di Letta di ottenere maggior ascolto in Europa. Con queste posizioni si rimane ai margini dell’Europa, anche da un punto di vista politico, oltre che geografico, perchè si tace dolosamente che un terzo delle persone sbarcate quest’anno in Italia è già arrivata in altri paesi europei e soprattutto che l’Italia è al quattordicesimo posto in Europa come domande di protezione in riferimento alla popolazione, con 260 (!) richiedenti asilo per milioni di abitanti. La Francia ha ricevuto lo scorso anno 66.000 richiedenti asilo, la Svezia 43.000, la Germania 77.000, il piccolo Belgio 28.000, e noi già gridiamo alla difesa dei sacri confini e diciamo “non possiamo tenerli qui” (Alfano dixit) solo perché ne sono sbarcati 30.000, di cui neppure la metà hanno manifestato la volontà di restare in Italia, presentando una domanda di asilo.
Il richiamo a Frontex, assortito con EUROSUR, nuovo sistema di controllo delle frontiere, significa soltanto aumento della capacità di interdizione delle partenze e di repressione del traffico, con ovvie conseguenze sul destino e sui corpi dei migranti ingabbiati in Libia. Ed anche questo dovrebbe essere chiaro, se non ad Alfano, almeno a Enrico Letta.
Senza l’apertura di un canale umanitario dalla Libia, e senza una sospensione del Regolamento Dublino II, temo che anche questo Consiglio Europeo del 24 e 25 ottobre si risolverà con l’ennesimo inasprimento degli apparati militari di contrasto e senza nessun progresso nella direzione di una maggiore protezione dei potenziali richiedenti asilo, che in Libia non sono milioni, ma appena qualche decina di migliaia secondo le stime UNHCR, persone che non vengono certo in Italia a rubare il pane agli italiani in tempi di crisi, come sostiene Alfano. Altro discorso vale per i siriani in fuga dall’Egitto, per i quali andrebbe trovata una soluzione prima ancora che debbano entrare in quel paese. La verità è che l’EUROPA NON LI VUOLE.
Ho paura che il vertice di Bruxelles si concluderà comunque con un compromesso al ribasso e Letta dovrà fare buon viso a cattivo gioco. La partita vera si giocherà se i migranti recuperano il loro protagonismo e se le associazioni non governative saranno capaci di costruire un muro compatto di protezione dei diritti delle persone, di fronte a questi tentativi di innescare una guerra tra poveri, o di eludere il problema, scaricando tutta la responsabilità sull’Europa, sapendo in anticipo che, oltre un minimo margine, nulla di positivo potrà arrivare da Bruxelles.
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