“Se la gente sa, e la gente lo sa
che sai suonare,
suonare ti tocca,
per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare”
* (Fabrizio De Andrè, “Il suonatore Jones“)
Con questi versi
Bruno Tognolini ha iniziato la sua presentazione in questo settembre 2011 ad Anghiari, nel corso del primo Festival dell’Autobiografia. Lo scrittore/poeta per bambini e non solo, ha iniziato paragonandosi a un suonatore di fisarmonica, strumento molto più semplice e pratico da portarsi dietro rispetto al pianoforte, e quindi utilizzabile più facilmente in tutte le occasioni in cui è riconosciuto come “uno che sa suonare e quindi suonare gli tocca”.
Ma come arriva uno scrittore per bambini a scrivere la propria autobiografia?
Tognolini ha iniziato raccontando gli studi al DAMS di Bologna e l’esperienza di teatro di gruppo, l’inizio del lavoro di scrittore per l’infanzia fino all’approdo in Rai come autore de: “L’albero azzurro” e “La Melevisione”.
Filastrocca dei nati per leggere
Leggimi subito, leggimi forte
Dimmi ogni nome che apre le porte
Chiama ogni cosa, così il mondo viene
Leggimi tutto, leggimi bene
Dimmi la rosa, dammi la rima
Leggimi in prosa, leggimi prima.
Dopo anni di scrittura per il teatro di gruppo, in cui Tognolini cercava di “stringere l’acqua” (frase presa in prestito a una bambina che voleva spiegare il significato di imbuto), cioè di far passare attraverso di sé quello che gli altri volevano dire, è finalmente approdato alla scrittura di sé bambino, su richiesta della casa editrice Topipittori.
Ed ecco quindi “Doppio blu“, la sua storia di bambino. Grazie a Tognolini e al suo speciale metodo di scrittura con gli occhi “spalanchiusi”: Anghiari ha vissuto un’ora di immersione nel mondo magico delle fiabe e delle rime, permettendo a tutti di riavvicinarsi al proprio io bambino per riscoprirlo e riprendere a prendersene cura.
Il narratore di storie ai bambini
Cuore di Fiaba che C’era una Volta
Fammi trovare un bambino che ascolta
Come un curioso scoiattolo attento
Trova una storia e ascolta contento
Ride se è buffa, piange se è triste
Si meraviglia di cose mai viste
La storia è bella, la voce è pronta
Ma resta muta se non la racconta
La sera è poca, la fiaba è molta
Voglio un bambino che ascolta!
Dalla puntata “ACQUA BAMBINA”, andata in onda sulla Melevisione il 4/11/2004)
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