Anghiari 2015, ci siamo

Premio per ricercatori, Festival dell'autobiografia 2015

Manca una settimana all’apertura del  Festival dell’Autobiografia e ad Anghiari fervono i preparativi per accogliere al meglio quanti parteciperanno al Festival.

Nel cuore di Anghiari, in piazza Mameli, giovedì 3 Settembre alle 16.30, la presidente Stefania Bolletti, aprirà il Festival insieme al sindaco di Anghiari, Riccardo La Ferla e al Direttore Scientifico della LUA, Duccio Demetrio. A seguire tre storie, legate alla migrazione, quella degli italiani, popolo di migranti che oggi sembra aver perduto memoria dell’essere stati e essere ancora oggi migranti. Sotto la conduzione di Graziella Favaro, che da lungo tempo si occupa di dialogo tar culture diverse,  saranno raccontate la storia di Rosaria Gallotti, artista milanese con un’esperienza di doppia emigrazione in Argentina, e Giuseppe Sommario, che presenterà una ricerca sulle storie degli italiani, calabresi in particolare, emigrati sempre in Argentinae Andrea Amedeo Sammartano, che in “Festa grande alla Dahara”, racconta la sua esperienza di italiano nato a Tripoli e poi “emigrato” nel “suo” paese, l’Italia.

Alle 18 le mura degli antichi palazzi di Anghiari, insieme al pubblico presente, ascolteranno quanti si alterneranno nelle letture autobiografiche in Appoggiati ad un leggio: due ore di microfono aperto, nelle quali chiunque lo desideri potrà avere a disposizione cinque minuti per leggere un brano della propria autobiografia, di un diario, di una lettera. Chi ha il desiderio di condividere frammenti della propria storia può ancora iscriversi.
La serata è dedicata all’Argentina con la proiezione, al Teatro di Anghiari, del film Dancing with Maria, di Ivan Gergolet. Il film racconta la vita, la storia, l’ispirazione della danzatrice argentina Maria Fux, oggi novantatreenne. L’evento è organizzato in collaborazione con il Gruppo Danzaterapia di Anghiari metodo Maria Fux, e la visione del film sarà preceduta da un flash mob di danza in Piazza IV Novembre, al quale vi invitiamo a partecipare numerosi.

Si prosegue il venerdì, in Teatro, affrontando il tema delle memorie di comunità, con la presentazione di alcune raccolte di storie di vita, attivate presso la casa di accoglienza “Iannacci” di via Ortles a Milano, a Roma, all’Istituto sant’Alessio, in ospedale a Brescia e presso il quartiere Zindis di Muggia, in provincia di Trieste.
Il tema sarà ulteriormente approfondito nella seconda parte della mattinata, quando si parlerà dei luoghi della memoria e del valore della scrittura e del racconto di sé come forma di emancipazione: saranno presenti Antonio Damasco, direttore della Rete Italiana di cultura popolare, Natalia Cangi, direttrice dell’Archivio dei Diari di Pieve Santo Stefano, insieme al vincitore del Premio Pieve 2012, Castrenze Chimento, che nel 2008, a settantatré anni ha deciso di iscriversi alla scuola media per poter imparare a scrivere meglio con l’obiettivo di redigere la sua autobiografia, con lui sarà presente Patrizia Tomasino, l’ insegnante che l’ha seguito in questo percorso. Infine, Caterina Benelli ripercorrerà la storia e il valore maieutico della memoria nel lavoro di Danilo Dolci.
Il pomeriggio del venerdì si apre con una breve presentazione  de L’abito si racconta, una mostra in collaborazione con lo studio Moda Rossella Fashion di Sansepolcro, allestita nella saletta del Pulpito, in Teatro.
Momento importante del Festival è la premiazione del Premio Città dell’Autobiografia 2015, Sezione Studi e ricerche: i dieci finalisti, Sandro Bozzolo, Daniele Balzano, Marianna Capo, Heidrun Demo, Ilaria D’Onofrio, Isabella Gallo, Silvia Gatti, Veronica Muscio, Cinzia Pandolfi, Francesca Scarselli, presenteranno i loro studi e verrà poi proclamato il vincitore. All’interno della sezione sarà presentato il testo Il privato è politico. Narrazione autobiografica e formazione, di Silvia Nanni, finalista nel 2014.
A seguire la filosofa Maria Giovanna Farina discorrerà d’amore insieme a Stefania Bolletti, mentre a chiudere il pomeriggio in teatro sarà l’attore Carlo Gabardini, che presenterà il testo Fossi in te io insisterei. Lettere a mio padre sulla vita ancora da vivere, una lunga lettera dedicata al padre, molto amato, un racconto intimo, coraggioso, ironico e struggente, rispetto al quale l’autore dichiara «il comingout non è un’esclusiva degli omosessuali, ma di tutti. Perché “venir fuori”, mostrarsi per chi si è realmente, urlare cosa si desidera per la propria esistenza, non concerne solo la sfera sessuale, riguarda il nostro senso di stare al mondo”.
La chiusura del pomeriggio in teatro sarà dedicata a Don Andrea Gallo, già ospite ad Anghiari nel 2010, Giorgio Macario con Domenico ‘Megu’ Chionetti, Viviana Correddu, autrice de Il Gallo siamo noi e Letizia Pittalis, racconteranno la straordinaria quotidianità della Comunità di San Benedetto al Porto.

Uscendo dal teatro ci si sposterà nei caffè del centro storico di Anghiari per gli Aperitivi con le storie, momenti di confronto e incontro con autore, quelli di venerdì sono dedicati a  Storie di scritture nate da concorsi, presentati da Ilaria Caprioglio e Adriana Barbolini, Storie di incontri tra autobiografia e poesia, nel quale sarà presente la poetessa Paola Ballerini, Storie di famiglia, con Tiziana Rossetto e Paola Salvador.

Il venerdì sera sarà dedicato alla relazione tra autobiografia e musica, presso il caffè dello Sport, con la presentazione dell’autobiografia del jazzista Gaetano Liguori, Confesso che ho suonato, a cui seguirà la prima nazionale del video di Giovanna Cicciari e Michele Corgnoli che racconta il progetto 6 pezzi facili, attraverso un video racconto.  Per chiudere la serata un dj-set autobiografico, all’ascolto di musica e ricordi, Canzoni per raccontarsi con canzoni scelte dal pubblico che parteciperà e che avrà indicato la sua canzone, o il suo ‘pezzo facile’ se preferiamo, in precedenza e avrà scritto perché quello è il suo pezzo facile. Per inviare canzone e testo clicca qui

Sabato apre con alcuni approfondimenti teorici, legati alle pratiche autobiografiche in carcere, con i ragazzi del carcere di Opera, già presenti con le loro scritture e le loro storie nei passati festival, coordinati da Barbara Rossi, e due esperienze condotte da collaboratrici territoriali della LUA, l’altro approfondimento sarà invece legato ad Autobiografia e psichiatria, con la presenza del Dott. Tibaldi, responsabile del centro di salute mentale di Barriera (Milano) e ideatore del concorso Storie di guarigione,  del Dott. Cesari direttore del Dipartimento di salute Mentale della ASL8 di Arezzo e Marisa Moreschini, amica di vecchia data della Libera Università dell’Autobiografia, medico, Marisa dal 1975 si è dedicata alla cura dei disagi derivanti da malattie mentali e traumi, presenterà  Il mistero di un abbraccio, un libro nel quale riporta i casi clinici più significativi e le note personali derivanti dalla sua esperienza.Carcere di Opera
Cultura e narrazione è invece il tema della lectio magistralis di Jens Brockmeier, docente dell’Università Americana di Parigi, e della Libera Università di Berlino, alla quale seguirà una tavola rotonda con alcuni docenti che da tempo si occupano del valore formativo della narrazione: Duccio Demetrio, Gianluca Barbieri, Fabrizio Scrivano, Giuseppe Tibaldi, Federico Batini e lo stesso Brockmeier.

Nel 2015, per la prima volta, la Libera università dell’Autobiografia ha realizzato un progetto in collaborazione con la Fondazione Fossoli, Anna Maria Pedretti e Gianna Niccolai hanno seguito i ragazzi partecipanti al viaggio ad Auschwitz che ogni anno la fondazione organizza, guidandoli in un percorso autobiografico dal titolo Dare spessore allo sguardo. Saranno loro, insieme a Marzia Luppi, presidente della Fondazione e ai ragazzi a raccontarci questa esperienza, in apertura del sabato pomeriggio in teatro.
Dopo questo racconto, ci addentreremo piano piano nelle memorie e nelle scritture d’infanzia, grazie al contributo del Circolo di Scrittura autobiografica a distanza e del percorso che hanno realizzato sulla figura delle nonne e, a seguire, il pubblico potrà entrare nel vivo della storia di Leo Lionni, grazie a Francesco Cappa e Martino Negrei, curatori di Tra i miei mondi. Un’autobiografia, il racconto, gioioso e amaro, commovente e ironico, di una vita lunga e affascinante. Pubblicato negli Stati Uniti nel 1997, due anni prima della scomparsa del celebre grafico e scrittore per l’infanzia, il testo è anche un viaggio nella storia della cultura occidentale del XX secolo. La narrazione del testo sarà affidata agli autori e alle letture di Chiara Cestelli
Subito dopo il conferimento del Premio Città dell’Autobiografia all’attore Giuseppe Cederna. Cederna, conosciuto ai più per le sue interpretazioni da Mediterraneo alla partecipazione a varie fiction e che sta portando in giro per i teatri d’Italia uno spettacolo sulla Grande Guerra (L’ultima estate dell’Europa), è allo stesso tempo un cercatore di storie e un autobiografo, che ha narrato le sue esperienze di viaggio ne Il grande viaggio, esperienze che lo hanno particolarmente cambiato, e che lo hanno portato a quindici anni di viaggi  e esplorazioni tra India e Nepal.

Lasciando il teatro, il pubblico potrà spostarsi verso P.za Mameli, nel centro storico, per poter ascoltare il poeta Stefano Raimondi in Monologhi slabbrati- Piccole prose poetiche ispirate a casi di cronaca ed esperienze realmente accadute, dove le voci di donne abusate e costrette ad un annientamento subìto, fanno trasparire il loro disagio e la loro disperazione.

Alle 18.30 ancora Aperitivi con le storie: in Storie di cura Laura Mazzeri racconterà la sua esperienza di trapianto, narrata nel testo Tra due vite. L’attesa, il trapianto, il ritorno e Laura Baldassini, invece, quella di figlia che assiste la madre, malata di Alzheimer in Mi porti a casa?; ancora Storie di diverse abilità, con due diverse esperienze, un, curata da Silvia Volpi,  realizzata ad Arezzo, presso l’Istituto di riabilitazione Madre della Divina Provvidenza, raccontata nel testo Cuori in ombra. Scrivere per farsi capire e l’altra esperienza di genitori di atleti partecipanti agli Olympic Games, infine,
Storie di famiglia, che vede presente due autori, Massimo Bocchiola, con Il treno dell’Assedio, nel quale narra della storia del padre e Gabriele Scaramuzza, In fondo al giardino ,un libro di memorie sparse, all’infanzia a Inzago, o Insàch nell’idioma locale, città di origine della famiglia.
Alle 21.15 appuntamento con Giuseppe Cederna in Teatro, per una conferenza spettacolo, ideata per il Festival dell’Autobiografia, dal titolo Di viaggi e di respiri

La domenica mattina è dedicata a due temi, ancora il carcere, con la presentazione di due autobiografie, quella di Alfredo Visconti, Il barone rompente, (ed. La Meridiana) e quella di Giuseppe Catalano, Radici Violate, insieme a loor la presentazione del testo curato da Susanna Ronconi e Grazia Zuffa, Recluse. Lo sguardo della differenza femminile sul carcere.
La chiusura del Festival è totalmente dedicata al nuovo progetto formativo della Libera Università dell’Autobiografia: Ecologia Narrativa.
Sarà presentato il testo, curato da Gilberto Bettinelli, Biografie Verdi, uno dei frutti della prima edizione della Scuola di ecologia Narrativa, che raccoglie storie di persone amanti della Terra e della Valtiberina in particolare e sarà raccontata l’esperienza di un percorso sull’ecologia narrativa pensato e realizzato con guide ambientali.
All’esterno del teatro Piero Burzi, il “cercatore di legni”, presenta L’arte della natura, istallazione di opere realizzate interamente dalla natura: legni particolari, plasmati dall’acqua e dalle intemperie, con forme realistiche, di piante, di uomini e di animali.
Gli ultimi due interventi accompagneranno il pubblico nelle pieghe delle pagine della Green Autobiography di Duccio Demetrio, fino a volare con Gianumberto Accinelli e il suo La meravigliosa vita delle farfalle. Come nascono, come si trasformano, cosa possiamo imparare dagli insetti più belli della terra.
Anghiari, dunque, vi attende, l’ invito è quello di incamminarsi e lasciare che il paese vi accolga con le sue narrazioni, potete farlo con in tasca taccuino e penna, e nel caso ve ne foste dimenticati, non temete, ad Anghiari ritroverete anche quelli smarriti.

E mentre proseguiamo nel lavoro dei preparativi vi chiediamo, qualora non lo aveste ancora fatto, di iscrivervi al Festival dell’Autobiografia, l’iscrizione non è vincolante ma ci permetterà di accogliervi al meglio. Arrivederci, dunque, a giovedì 3 Settembre ad Anghiari.

Libri di Duccio Demetrio

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