Anghiari, mon amour

Anghiari

L’ho già scritto, ma lo ripeto. Anghiari merita di essere visto. Quale migliore occasione del primo festival dell’Autobiografia?

Non poteva svolgersi che ad Anghiari, la città del’Autobiografia, il primo Festival Nazionale dell’Autobiografia, che aprirà i battenti giovedì 1 settembre alle 11.
E se è dall’infanzia che un’autobiografia ha inizio, è così anche per il Festival, dopo l’apertura con i saluti delle autorità e una lectio magistralis di Duccio Demetrio su i Mille Volti dell’Autobiografia, sarà Bruno Tognolini, due volte premio Andersen, autore per l’infanzia, a presentare la sua autobiografia puerile, Doppio Blu.
Al via nel primo pomeriggio i laboratori a cura dei Collaboratori Scientifici della Libera Università dell’Autobiografia, per sperimentarsi in prima persona e poter assaporare alcune metodologie: sono temi del giovedì il lavoro, l’arte zen di “cavalcare la propria vita” come una motocicletta, fili e trame per disegnare la vita. Di seguito la prima sessione Incontri con Autore, una sessione dedicata a conoscere più autori che hanno scritto di Sé, ogni giorno su un tema differente. La prima, dedicata ad Autobiografia e Poesia, vedrà come ospiti Daniele Piccini, che coordinerà l’incontro e terrà un intervento dal titolo L’autobiografia “falso-vera” del poeta, Maria Grazia Calandrone, che attraverso suggestioni e letture farà inoltrare i presenti nella sua poesia, Adriana Mattorre, i cui testi poetici sono la sua principale forma di comunicazione, e Angelo Guarnieri, lo psichiatra poeta che racconterà della sua amicizia con Alda Merini, dei loro ultimi dialoghi.
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Ogni Incontro con autore sarà aperto e chiuso dalle letture di brani delle autobiografie scritte alla Scuola di scrittura Autobiografica e Biografica della Libera Università dell’Autobiografia.
La sera, al Teatro di Anghiari, al via lo spazio della narrazione di Sé attraverso il palcoscenico: Ginetta Maria Fino e Giuseppe (Pino) Maineri, raccontano il loro passato, ma anche la loro vita di ogni giorno, dopo che nel 1996 Pino ha perso la memoria per un coma profondo e perdita di materia cerebrale a causa di un incidente stradale, nello spettacolo Non mi ricordo.
La giornata di venerdì si apre con una mattinata dedicata alla presentazione di progetti e ricerche che hanno utilizzato come strumento l’autobiografia: il volontariato autobiografico, i disturbi alimentari, le patologie psichiatriche, ma anche un’ampia riflessione sulla scrittura di Sé, attraverso la presentazione dei risultati finali della ricerca sulla scrittura di Sé e del momentismo, metodo di scrittura ideato dalla Rivista STORIE, nonché il video come strumento di narrazione, attraverso la presenza degli ideatori di MEMORO, Banca della Memoria.
Ancora laboratori nel primo pomeriggio: sul video, sul gioco, sul momentismo, sul legame tra libri e memoria e sull’essere genitori oggi. La seconda sessione Incontri con Autore è dedicata ad Autobiografia e Impegno Civile, in apertura verrà presentato dall’Archivio dei Diari di Pieve Santo Stefano il testo di Antonina Azoti, Ad Alta Voce, nel quale l’autrice racconta il suo percorso di riscatto per ricordare il padre, morto per promuovere i diritti dei braccianti siciliani del suo paese, seguirà Pino Masciari, imprenditore edile calabrese, che ha sfidato la malavita organizzata e per questo ha dovuto rinunciare alla propria vita, racconta la sua esperienza nel testo organizzare il coraggio, Massimo Novi, racconta in Pinokkio, la storia di un centro sociale autogestito e infine un incontro con Jaqueline Morineau, consulente del tribunale di Parigi, racconta la sua esperienza di mediatrice umanista nei contesti di conflitto in molti paesi del mondo.
E ancora in Teatro la sera: la Fondazione Gaber presenta Gaber se fosse Gaber, di e con Andrea Scanzi, l’autore ripercorre la vita di Gaber, attraverso un percorso di immagini, originale ed inedito, per sottolineare l’attualità del messaggio di Gaber e mantenere vivo il suo pensiero.
Dopo lo spettacolo la possibilità di sperimentare la scrittura in notturna per le strade di Anghiari.
Mattinata di Studi e Ricerche il sabato mattina, alcuni esperti di Autobiografia e Scrittura di Sé in vari ambiti si confrontano, dialogano, presentano testi: Duccio Demetrio, Franco Cambi, Paolo Jedlowski, Giuseppe Varchetta, Lorenzo Barani.
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La sessione Incontri con Autore apre il pomeriggio, ed è dedicata ad Autobiografia, cura e fragilità esistenziali: domande esistenziali, malattia, fragilità nei testi di Paola Dallolio, Sonia Scarpante, Sergio Resta, abusi, prevaricazione e riscatto attraverso la scrittura nelle presentazioni Maria Giovanna Farina e Manuel Kromer, che presenta un testo di Emanuela Violani.
In chiusura del pomeriggio, Duccio Demetrio presenta il suo ultimo testo, La religiosità: un’esperienza soltanto di chi crede?, edito da EDP, i un incontro coordinato da Alberto Vela, l’autore dialoga con Carmelo Dotolo, Paolo Floretta, Paolo Moretti.
Ultimo spazio del festival dedicato a narrazione di sé sul palcoscenico con Clash to Me- racconto punk di Provincia, di e con Andrea Merendelli, che sul palco con gli Stra racconta attraverso l’amore per i Clash gli eventi e le domande che hanno accompagnato la sua vita e quelle degli altri protagonisti.
La domenica mattina si apre con a presentazione del testo Molti modi di essere uniche, che nasce dall’esperienza maturata nell’ambito del progetto Re-inventare l’età matura, sostenuto dalla Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari. Lo raccontano le curatrici Barbara Mapelli, Lucia Portis, Susanna Ronconi.
Di seguito uno spazio dedicato all’autobiografia nelle Comunità locali, attraverso il progetto I Paesi della memoria.
Chiudono il Festival Don Virginio Colmegna che presenta la propria autobiografia, nella quale narra la propria vita spesa al servizio degli altri, Non per me solo. Vita di un uomo a servizio degli altri e il filosofo Salvatore Natoli, che attraverso il racconto della sua esperienza, del suo studio narra la dimensione del dolore e della felicità nella vita.
Quattro giorni dunque intensi, durante i quali sarà possibile ascoltare, dialogare, assistere, sperimentarsi in prima persona, nella cornice storica delle mura del Borgo di Anghiari, custodi silenziose di memoria. Un’esperienza ricca per chiudere l’estate.
Il costo per partecipare all’intero Festival è di 20 euro, comprensivo di tutti gli eventi, solo l’ingresso ad una singola giornata o ad un singolo spettacolo serale ha il costo di 10 euro.
Sul sito www.lua.it, è possibile visionare il programma approfondito e compilare un modulo di pre-iscrizione.
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