Arzignano e Vicenza fra riunioni condominiali e moschee

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Riunioni stranieri ad Arzignano

1) Il Comune di Arzignano mette a disposizione di chi ne faccia richiesta un agente della polizia municipale per le riunioni di condominio.

Non è uno scherzo. Dato che molti immigrati, dopo aver perso il lavoro, non sono in grado di pagare le spese di condominio, cosa c’è di meglio se non militarizzare anche le assemblee condominiali con tanto di  “semaforo” per chi parla troppo a lungo? Quando sono gli italiani in difficoltà, provvedono gli uffici di assistenza sociale, quando sono gli immigrati, si mandano i vigili. Per fortuna che la legge vieta la discriminazione!
2) Nuovo regolamento per i centri culturali in genere, ma rivolto in realtà, ai centri culturali islamici, utilizzati anche come luogo di culto (perché moschee “vere” non ce ne sono). Il regolamento prevede l’applicazione obbligatoria della normativa antincendio, la certificazione energetica dello stabile e la conformità degli impianti, il rispetto delle norme per l’accessibilità ai disabili, il dimensionamento minimo di servizi igienici, parcheggi e impatti acustici. In caso contrario scatterà una sanzione amministrativa fino a 500 euro. Come sempre si tenta di vietare la possibilità di pregare secondo la propria fede utilizzando assurde scuse burocratico-amministrative.
3) Vicenza invece…
A Vicenza è operativa una nuova delibera che limita alle 21 l’orario di apertura dei locali del centro storico (delibera che il sindaco ha varato in seguito a risse fra stranieri), restringe la possibilità di usufruire degli spazi verdi di Campo Marzo ed aumenta la presenza delle forze dell’ordine.
La risposta degli stranieri non si è fatta attendere, dimostrando grande saggezza e lungimiranza, hanno proposto di tradurre in varie lingue l’ordinanza, pulire il parco, organizzare feste e mercatini, oltre a momenti di gioco e convivialità. Ma l’amministrazione non poteva pensare subito a coinvolgere gli immigrati?
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