Bambini e regole, prima parte

bambini e regole

Ho pensato di condividere con voi gli appunti presi durante gli incontri per genitori a cui ho partecipato. Mi sembra ci siano spunti interessanti per tutte le persone che si trovano a vivere l’esaltante e difficile esperienza dell’essere genitore.

Bambini e regole: in questa prima parte chiariremo qual è il significato di “comportamento morale”; inoltre cos’è la disciplina e come si esercita. Relazione di Oreste Benella.

Per cominciare, è importante chiarire il significato di comportamento morale (seguire le regole del proprio gruppo sociale), immorale (andare volontariamente contro alle regole che si conoscono), amorale (comportamento contrario alle regole perché queste sono sconosciute).

Per avere un comportamento morale, il bambino deve:

– poter conoscere le regole;

– avere modelli di comportamento a cui fare riferimento;

– sentirsi in colpa se sbaglia – questo gli permetterà di sviluppare una coscienza;

– poter interagire a livello sociale, per imparare ad avere aspettative dal comportamento suo e degli altri.

La disciplina è il modo attraverso il quale il bambino può imparare le regole che gli servono per acquisire sicurezza e per semplificare l’interazione con la realtà circostante.

Ci sono tre tipi di disciplina:

quella che si trasmette attraverso la coercizione, cioè il controllo autoritario sull’altro, che vede nel bambino una tabula rasa, da plasmare a piacimento;

quella che si trasmette con il consiglio, cioè il sostegno, la disponibilità ad aiutarlo;

quella che ritiene che la persona abbia già dentro di sé le risorse e che gli educatori abbiano il compito di tirarle fuori.

Per esercitare la disciplina (che non è addestramento) servono:

le regole, le sanzioni, i premi, la coerenza.

Le regole devono essere poste in modo comprensibile, semplice e preciso. Bisogna conoscere molto bene i figli e tararle su di loro, inoltre devono contenere riferimenti concreti e condivisibili. È meglio dire quello che va fatto piuttosto che quello che non si deve fare, cercando il positivo nella regola. Bisogna discutere le regole, provarle per vedere se il bambino le ha capite, se è in grado di affrontarle, se le ricorda.

I bambini giudicano in base al risultato, senza badare alle intenzioni: solo verso i 7/8 anni cominciano a capire il senso della regola, mentre verso gli 11 anni acquisiscono il senso morale. Più avanti scatta l’identificazione con il genitore dello stesso sesso attraverso l’interiorizzazione di tutti i suoi riferimenti e valori (quindi anche il ruolo sessuale); questo significa che se un genitore è deviante, anche le regole interiorizzate dal bambino lo sono. Le regole vanno cambiate col cambiare del bambino.

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