Bambini e regole, seconda parte
Bambini e regole: ho pensato di condividere con voi gli appunti presi durante gli incontri per genitori a cui ho partecipato. Mi sembra ci siano spunti interessanti per tutte le persone che si trovano a vivere l’esaltante e difficile esperienza dell’essere genitore.
Seconda parte sulla trasmissione delle regole ai bambini. Dopo una visione generale dell’argomento, affrontiamo qui il tema legato a premi e punizioni. Relazione di Oreste Benella. Buona lettura!
Le punizioni servono a far capire al bambino che ha sbagliato. Questa è la loro funzione educativa. Sarebbe meglio togliere qualcosa di piacevole anziché dare qualcosa di spiacevole. La punizione fisica non dovrebbe essere usata, perché il bambino non capisce dove ha sbagliato. E’ un’umiliazione che sposta il problema da quello che di sbagliato ha fatto lui a quello che gli fa il genitore. Inoltre: rompe la relazione tra i due; non è regolabile; trasmette emozioni negative dell’educatore (es.: “mi ha punito perché l’ho fatto arrabbiare”).
La punizione non può essere evitata perché: aiuta ad evitare che si ripeta il comportamento negativo; insegna ciò che è tollerato e ciò che non lo è; motiva a comportarsi in modo adeguato.
Per essere efficace deve essere: proporzionata alla trasgressione; data subito; data in modo impersonale (bisogna mostrare di essere dispiaciuti di dover punire il figlio, perché non venga interpretata come una cattiveria verso di lui); costruttiva, cioè deve aiutarlo a capire cosa ha fatto, dove ha sbagliato e cosa evitare; deve essere accompagnata da una spiegazione (richiamare la regola che è stata infranta); serve a favorire l’autocontrollo; non deve mai umiliare il bambino.
I premi sono la ricompensa per aver fatto la cosa giusta; il miglior premio è il riconoscimento affettivo e reale nei confronti del bambino (è meglio evitare promesse future); è molto meglio fare ciò che si dice,anziché dire ciò che si ha intenzione di fare. Le promesse non aiutano a essere responsabili di quello che si fa, perché inducono a fare una cosa solo perché si otterrà qualcos’altro in cambio. I premi sono necessari come le punizioni. Sono utili se insegnano che una cosa è giusta, perché motivano a rinforzare i comportamenti corretti. Il riconoscimento sociale motiva il bambino a rifare ciò che gli ha permesso di ottenerlo.
Tutto deve essere collegato dalla coerenza. Ciò rende al bambino il mondo prevedibile. È importante la continuità educativa fra scuola e famiglia perché permette di acquisire più facilmente i concetti morali.
E con questo ho riportato tutto ciò che il dottor Benella ha detto durante le sue relazioni su bambini e regole.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!