Blues in memoria, di Wystan Hugh Auden
Blues in memoria, o funeral blues, è una poesia di Wystan Hugh Auden resa famosa dal film “Quattro matrimoni e un funerale”. qui il bellissimo testo e più sotto il video tratto dal film.
Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono,
fate tacere il cane con un osso succulento,
chiudete i pianoforti, e tra un rullio smorzato
portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.
Incrocino aeroplani lamentosi lassù
e scrivano sul cielo il messaggio Lui È Morto,
allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni,
i vigili si mettano guanti di tela nera.
Lui era il mio Nord, il mio sud, il mio Est ed Ovest
la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica,
il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto;
pensavo che l’amore fosse eterno: e avevo torto.
Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte;
imballate la luna, smontate pure il sole;
svuotatemi l’oceano de sradicate il bosco;
perché ormai più nulla può giovare.
Qui sotto la versione in spagnolo:
Funeral blues
(De «Dos canciones para Hedli Anderson)
Paren todos los relojes, descuelguen el teléfono,
Eviten que el perro ladre dándole un hueso jugoso,
Silencien los pianos, y con un apagado timbal,
Saquen el ataúd, dejen pasar a los deudos.
Que los aviones nos sobrevuelen en círculos luctuosos
garabateando en el cielo el mensaje Él ha muerto,
Pongan un crespón alrededor de los cuellos blancos de las palomas,
Que los policías de tráfico usen guantes negros de algodón.
Él era mi Norte, mi Sur, mi Este y mi Oeste,
Mi semana de trabajo y mi descanso dominical,
Mi mediodía, mi medianoche, mi palabra, mi canción;
Creí que el amor sería eterno, pero me equivoqué.
Ya no deseo las estrellas: apáguenlas todas;
Llévense la luna y desmantelen el sol;
Vacíen el océano y talen los bosques,
Porque ya nada puede volver a ser como antes.
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