Il Centro Polifunzionale della discordia
Da circa un mese a Sandrigo si è sviluppato un acceso dibattito intorno al progetto di costruire un “Centro Polifunzionale Scolastico, sportivo e ricreativo” da parte dell’amministrazione comunale.
Sono molti i cittadini che hanno sentito parlare del nuovo Centro Polifunzionale solo su alcune pagine Facebook di Sandrigo, perché l’amministrazione non ha comunicato le proprie intenzioni e si è avuta notizia a cose fatte. Provo perciò a ripercorrere la vicenda a grandi linee.
Le prime notizie sul nuovo Centro Polifunzionale:
La prima comunicazione è stata fornita dalla cooperativa Margherita, preoccupata perché il nuovo palazzetto sarà costruito a soli 50 cm. dalla nuova sede.
Ecco il testo della mail ricevuta:
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l’amministrazione comunale di Sandrigo ha deliberato l’avvio dei lavori per la costruzione di un palazzetto dello sport a 50 cm dalla nuova sede della cooperativa margherita
- tra parcheggi del palazzetto e nuovo edificio della cooperativa non rimarrà neanche un filo d’erba. Abbiamo chiesto fin dall’inizio di poter avere qualche metro in più da destinare a giardino, ci è sempre stato negato.
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quest’area pubblica a nord del nostro edificio, era destinata ad edilizia scolastica, sapevamo che prima o poi sarebbe stata ampliata (o ammodernata) la scuola di Sandrigo, perché questo cambiamento?
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nessuno ha ritenuto opportuno avvertirci della decisione, lo abbiamo scoperto quando abbiamo chiesto di poter utilizzare provvisoriamente un po’ di verde nella zona nord (visto che a sud l’area è edificabile e di proprietà privata della società Cristal)
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il traffico nell’area è aumentato con il nostro trasloco (come sanno i vicini) ed è difficile che sia ulteriormente sostenibile senza impattare la qualità di vita dei residenti
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abbiamo speso 1.650.000,00 euro dei soci della cooperativa e dei donatori, ci siamo accollati un debito impegnativo. se avessimo saputo che accanto sarebbe stata costruita una struttura del genere, attaccata alle nostre finestre, di certo avremmo fatto altro. E – ricordiamo – che il progetto della nostra sede è stato costruito faticosamente in 7 anni.
chiediamo all’amministrazione:
- di sospendere i lavori
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di valutare possibili alternative per il palazzetto (del quale non discutiamo l’utilità) che non penalizzino noi e la scuola
- di non cambiare le carte in tavola – a sede non ancora inaugurata!
abbiamo chiesto un incontro all’amministrazione per discutere queste proposte.
In seguito la cooperativa ha indetto un’assemblea pubblica in cui discutere del nuovo Centro Polifunzionale con la cittadinanza il 25 luglio. L’amministrazione, per un’incredibile coincidenza, convocava il Consiglio comunale lo stesso giorno alla stessa ora per trattare la stessa cosa.
Il dibattito su Facebook:
Nel frattempo, su alcune pagine Facebook dedicate a Sandrigo, si animava il dibattito sul tema.
Una giovane cittadina scriveva:
Da giovane cittadina di Sandrigo, mi piacerebbe fare alcune riflessioni riguardo alla costruzione del nuovo centro polifunzionale di cui tanto si è parlato in questo gruppo ultimamente.
La cosa che più mi colpisce innanzitutto è che la maggior parte delle persone (sottoscritta inclusa) ha saputo di questo progetto perché ha letto il dibattito qui su Facebook. Ho avuto modo di confrontarmi con alcuni concittadini e compaesani (io vivo ad Ancignano): molti di loro non ne sapevano ancora nulla e i pochi che invece ne erano a conoscenza mi hanno detto di aver visto girare la notizia su questo social. Come mai, mi chiedo, vista l’importanza della questione, non sono stati inviati avvisi a casa come è già successo in passato in altre occasioni o non è stata fatta una campagna informativa tempestiva?
Ad ogni modo, tornando al progetto del nuovo palazzetto è opportuno evidenziare che verrebbe situato su un terreno vincolato alla scuola, il che significa che, per il futuro, non ci sono altre aree limitrofe che possono soddisfare eventuali allargamenti e bisogni scolatici e la scuola non è stata informata del progetto. Come si può pensare di non mettere al corrente la scuola del progetto in corso visto che verrebbe privata di un suo spazio? Detto ciò però la domanda fulcro della questione resta: Sandrigo ha davvero bisogno di un secondo palazzetto? La struttura in progetto manca poi di chiarezza in sé: a chi è destinata? È per la Scuola, ma è anche per le associazioni, è per le associazioni sportive, ma anche per quelle ricreative. Di fatto è per tutti, ma nessuno è stato invitato per una progettazione condivisa. Si parla di un investimento di 900.00€ per costruire un lotto che una volta terminato non sarà agibile. A quando il completamento se il governo non concedesse altre deroghe ai limiti di spesa? Ha senso spendere tanto denaro senza certezze di risultato?
Le mie non vogliono essere critiche verso l’attuale amministrazione comunale, ma delle semplici riflessioni in libertà, fatte da una giovane cittadina che sta imbracciando le armi del confronto per cercare di capire cos’è meglio per il nostro paese.
Il gruppo consiliare all’opposizione Attivamente per Sandrigo, Ancignano, Lupia, forniva il suo punto di vista con la cronistoria dei fatti:
- Il consiglio comunale di Lunedì 30 Novembre 2015 approvava investimenti pari ad € 2.739.000,00, tra cui la realizzazione dell’involucro del Centro Polifunzionale Scolastico Sportivo Ricreativo per 900.000,00 € che, è bene precisare, al 30/11/2015 era previsto ancora nel sito adiacente il patronato.
- La delibera n. 160 del 24/12/2015 pubblicata il 31/12/2015, modificava il luogo di realizzazione dell’immobile.
- Il 23 giugno 2016 il gruppo ha presentato al sindaco un’interrogazione riguardante il Nuovo Centro polifunzionale scolastico sportivo e ricreativo, a cui è stata data risposta nel consiglio comunale previsto del 25 Luglio 2016.
- Nella seduta di lunedì 25 Luglio 2016 è stato presentato il Documento Unico di Programmazione che contiene le linee strategiche dell’amministrazione per l’anno 2017.
Le considerazioni dell’opposizione dopo l’assemblea pubblica del 1° agosto:
- Perché il Sindaco nella pubblica assemblea del 1 agosto 2016 ha motivato l’ubicazione del Nuovo Centro Polifunzionale Scolastico Ricreativo come risposta alla necessità espressa dalla parrocchia di dismettere l’attuale pista di pattinaggio, mentre nello studio di fattibilità allegato alla delibera di giunta comunale n.160 del 24/12/2015 che individua l’area dove collocare il Nuovo Centro Polifunzionale, si leggono tutt’altre motivazioni e mai si fa accenno alla parrocchia?
- Perché Sindaco e Giunta per mezzo dell’assessore Faresin nella pubblica assemblea del 1 agosto 2016 hanno dichiarato che l’area dove verrà collocato il Nuovo Centro Polifunzionale Scolastico Sportivo Ricreativo ha una destinazione urbanistica ad attrezzature di interesse collettivo, quando non solo il Piano degli Interventi vigente individua l’area come area per l’istruzione, ma anche lo studio di fattibilità redatto dal responsabile del servizio Lavori Pubblici definisce senza ombra di dubbio che il lotto ricade attualmente in area per l’istruzione?
- Perché Sindaco e Giunta nella pubblica assemblea del 1 agosto 2016 hanno dichiarato di essere disponibili ad un confronto sulla collocazione del Nuovo Centro Polifunzionale Scolastico Sportivo e Ricreativo con le associazioni sportive, sapendo che il bando di gara per la realizzazione era già stato fatto e le buste delle offerte aperte con proposta di aggiudicazione il 29/07/2016? (Si riporta estratto del verbale, dal sito della provincia, con la documentazione completa).
Le considerazioni dell’amministrazione nel foglio informativo alle famiglie:
Tutto nasce nell’ottobre 1983 quando l’allora sindaco Lino Basso delibera la copertura dell’attuale pista da hockey posta a lato della chiesa. Si tratta di una delibera a carattere provvisorio, come ben specificato con l’allora parroco don Gino Bassan, che precisa come la copertura prevista in PVC, non appena verrà fatto il nuovo palazzetto dovrà essere tolta.
Significa che la parrocchia è stata autorizzata a fare un lavoro abusivo, contrario alla legge.
Nel 1989 arriva il nuovo palazzetto dello sport e di seguito nel 2007 le piscine, ma a distanza di 33 anni la struttura è ancora lì. Non ci sarebbe nulla di strano in quanto in tipico stile italico – non c’è nulla di più definitivo di quello che viene fatto a carattere provvisorio.
Ma accade un fatto.
Nel marzo 2012 l’Agenzia del territorio (il catasto per intenderci) manda una lettera in parrocchia segnalando che, con rilievo aereo, ha trovato una struttura non prevista (il palazzetto dell’hockey) invitando la parrocchia a regolare l’accatastamento.
Cioè l’Agenzia del territorio scopre che la parrocchia ha uno stabile abusivo e le chiede di regolarizzarlo.
È a questo punto che la nuova amministrazione, appena insediatasi, viene contattata dai vertici della parrocchia che chiedono di risolvere una volta per tutte la questione. Ma come?
Costruendo un nuovo palazzetto, possibilmente integrato nel patronato al quale la parrocchia avrebbe agganciato spogliatoi nuovi, sia per il calcio che per l’hockey.
Ma il patto di stabilità impedisce al comune di fare alcunché. Il sindaco prosegue scrivendo:
Soluzione, quella del palazzetto dell’hockey che, è bene precisarlo, a parte l’età e il poco decoro che comporta con il Duomo, ha importanti anomalie che la rendono esposta a problemi di varia natura. Problemi anche rilevanti che, per interesse pubblico, si ritiene non opportuno trattare in questa esposizione.
Queste considerazioni del sindaco sono estremamente allarmanti e come cittadina mi chiedo quali possano essere quei problemi anche rilevanti che, per interesse pubblico, si ritiene non opportuno trattare in questa esposizione.
Il sindaco prosegue scrivendo:
E le cose rimangono così fino ad ottobre 2015, quando, sfruttando una finestra aperta dal governo Renzi sul patto di stabilità, l’amministrazione comunale inserisce nel nuovo piano delle opere pubbliche […], quello che sta per divenire il Centro Polifunzionale Scolastico.
In conclusione
In estrema sintesi, l’amministrazione mette in cantiere la costruzione del primo stralcio del “Centro Polifunzionale Scolastico, Sportivo e Ricreativo” inizialmente previsto su terreno parrocchiale ed ora spostato su terreno dedicato alle scuole, per coprire un abuso edilizio della parrocchia (fatto in accordo con il sindaco di allora). Non è una novità: nel 2011 la commissaria prefettizia Carletti ha regolarizzato la posizione del nostro comune relativamente al possesso della colonia Cadore di Gallio.
Magari poi la ditta andrà in fallimento a costruzione ultimata, in modo da non dover rispondere di eventuali problemi futuri (è già successo con il palazzetto dello sport delle Vegre, la scuola materna statale e l’orrenda piazza).
E se in futuro le scuole si dovessero allargare, come faranno? Ma dai, siamo a Sandrigo! Costruiranno abusivamente e poi il sindaco che ci sarà ci penserà lui!
È triste, soprattutto, vedere come i paladini della legalità, che accusavano noi genitori di non insegnare le regole ai figli, sono poi i primi a infrangerle in modo macroscopico, senza preoccuparsene minimamente.
Come ha scritto il sindaco Giuliano Stivan con disarmante ingenuità:
nulla di strano in quanto in tipico stile italico.
Questa è la nuova classe dirigente, per nulla diversa da quella vecchia, e l’anno prossimo ci saranno le elezioni…
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