Chiusura Hotel Canova, addio a richiedenti asilo ed operatori
Una visita agli amici della cooperativa Con Te e ai richiedenti asilo ospitati al Canova, mi ha confermato quello che temevo. Per la gioia dell’amministrazione comunale tutta e dei firmatari della petizione al prefetto, l’hotel sta chiudendo.
Alcuni giorni fa sono andata a salutare gli operatori della cooperativa Con Te, scoprendo così l’imminente chiusura dell’hotel. La notizia era nell’aria da tempo e, complici gli anticostituzionali decreti sicurezza voluti da un ex ministro dell’interno indegno del proprio ruolo, è diventata realtà.
Quando sono arrivata all’hotel ho avuto subito l’impressione di una chiusura imminente, idea confermata dalla presenza di un camionista che stava caricando materiale dell’hotel.
Mi ha preso un acuto senso di tristezza al pensiero che non avrei più visto né i ragazzi, né gli operatori. Erano sempre pronti a salutarmi e a chiedermi come stavo, sempre gentili e sorridenti nonostante la vita non sia stata tenera con loro. Ed ora tutto questo se ne va, per lasciare il posto a… chi lo sa? Un hotel rimesso a nuovo per ospitare i norvegesi durante la prossima festa del bacalà, come desidera il sindaco? Sarà interessante scoprirlo.
Ma, tornando a chi sta subendo queste scelte, possiamo dire che sicuramente per gli operatori lavorare con le nuove modalità doveva essere piuttosto frustrante, però ora ci sono diversi richiedenti asilo che saranno, probabilmente, trasferiti lontano dal loro luogo di lavoro (ebbene sì, quasi tutti lavorano!), com’era successo con i richiedenti del Ginia. Ci saranno anche, sicuramente, alcuni operatori che rimarranno senza lavoro, ma certo questo non sarà un problema né per il sindaco di Sandrigo, né per la sua amministrazione, né per tutti coloro che hanno firmato la petizione al prefetto. Ora, senza più l’inghippo dei richiedenti asilo negli hotel, il paese vivrà momenti di fasto come non si erano mai visti. A parte gli operatori suddetti, ci sarà lavoro per tutti con stipendi da favola, pioveranno soldi, nessuno più si ammalerà nonostante il cromo della Cromador e le polveri sottili.
Evviva Sandrigo, il paese dei balocchi!
P.S. E dove sarà finito il tanto decantato Sprar? Chissà se il sindaco ne sa qualcosa…
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