Comunicato Stampa Asgi
Chi vuole la cancellazione della memoria delle migrazioni nel Mediterraneo?
“Il nostro è un paese senza memoria e verità”, ricordava già Sciascia agli italiani molti anni fa. Parole che suonano più che mai attuali anche dinnanzi al rogo che, a Lampedusa, ha distrutto il cosiddetto cimitero delle barche usate da migliaia di migranti e abbandonate da anni con incuria in una vallata dell’isola.
A molti l’episodio apparirà di scarsa importanza, ma non è così: con questo incendio si perde un pezzo di straordinaria rilevanza della storia recente dell’Italia e dell’Europa: una testimonianza materiale delle tragedie vissute da decine di migliaia di migranti.
Solo una piccola ma coraggiosa associazione di Lampedusa, il circolo “Askavusa”, anche promotore, insieme all’ASGI, alla Rete Comuni Solidali, all’ARCI e a Lega Ambiente, del LampedusaFilmFestival, con grande tenacia e senso delle istituzioni stava da tempo lavorando attorno alla proposta della costituzione di un museo delle migrazioni da realizzarsi proprio a Lampedusa, anche recuperando parte del patrimonio costituito dalle barche ora andate in fumo.
L’ASGI ritiene che nonostante il gravissimo episodio accaduto, la proposta del museo a Lampedusa dedicato alle migrazioni e ai drammi delle traversate del Mediterraneo rimanga oggi più che mai valida e che vada perseguita con decisione e impegno attraverso un progetto nazionale ed europeo difendendo le ragioni della tolleranza, della solidarietà e dell’accoglienza, proprio a partire da quel lembo di terra.
Affinché rimanga in vita la memoria di quelle vite, e dei tanti che su quelle barche hanno trovato la morte.
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