Nuovi costi per il rinnovo del permesso

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Una “carissima” sorpresa è in arrivo anche per gli immigrati residenti nel vicentino; la scopriranno quando andranno a rinnovare il permesso di soggiorno. Lo prevede un decreto emanato in ottobre dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31.12.2011.

Di cosa si tratta? Di soldi da pagare, ovviamente. Non si tratta, però, di un aumento legato alla manovra finanziaria del governo Monti, ma dell’eredità del governo Berlusconi; più precisamente dell’attuazione di alcune parti del cosiddetto pacchetto sicurezza, entrato in vigore nel luglio del 2009 e già in parte cancellato dalla giurisprudenza sia italiana che comunitaria, perché incostituzionale e contrario a leggi e trattati internazionali.

Fino al 31 dicembre 2011 un permesso di soggiorno era composto da:

  • costo del permesso di soggiorno in formato elettronico: 27,50 € a cui aggiungere il costo del bollettino postale;
  • costo dell’assicurata per spedire la busta con la documentazione: 30 € (di questi 0,50 € vanno a Poste spa come commissione per il servizio)
  • marca da bollo da 14,62 €.

Il totale arriva a 73,22 €.

Con il 2012, per tutti gli stranieri che hanno più di 18 anni (sono comprese anche le seconde generazioni, ovviamente) a questa cifra si dovranno aggiungere:

a) Euro 80,00 per i permessi di soggiorno di durata superiore a tre mesi e inferiore o pari a un anno;

b) Euro 100,00 per i permessi di soggiorno di durata superiore a un anno e inferiore o pari a due anni;

c) Euro 200,00 per il rilascio del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo (cioè la carta di soggiorno) e per i richiedenti il permesso di soggiorno ai sensi dell’art. 27 (lavoratori altamente specializzati assunti al di infuori delle quote d’ingresso come artisti, traduttori, docenti universitari, lavoratori marittimi, ecc. (da notare che questo permesso di soggiorno non ha mai una durata superiore ad un anno).

Ora il costo è raddoppiato per i permessi di soggiorno più brevi, mentre per gli altri permessi sarà rispettivamente di 173,22 € e di 273,22 €. Ovviamente a queste spese si dovranno aggiungere i costi delle fotocopie e delle giornate di lavoro perse per recarsi a fare le file ai patronati, in posta, in questura, in prefettura più di una volta.

Tutto questo a fronte di un servizio offerto da Poste spa che si può definire pessimo solo per usare un eufemismo, visto che il programma ELI2 spessissimo è fuori uso e visto che la procedura di invio postale è un’inutile e dispendiosa aggiunta, perché la pratica è inviata anche telematicamente. Ma forse tutto questo è dovuto all’accordo (non più in essere) che qualche anno fa la Banca Mediolanum aveva stipulato con Poste spa al fine di permettere ai propri clienti di avere a disposizione sportelli dislocati in tutta Italia. Sarà una coincidenza, ma dopo quell’accordo Poste spa ha siglato molte convenzioni con il governo italiano.

Infine la beffa: parte dell’importo sarà destinato al fondo rimpatri, “finalizzato a finanziare le spese connesse al rimpatrio dei cittadini stranieri rintracciati in posizione irregolare sul territorio nazionale verso il paese di origine, ovvero di provenienza”.

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