CPI Vicenza nel 2018, qualche aggiornamento

CPI Vicenza, Cliclavoroveneto sito

Eccomi qui con un aggiornamento sul CPI Vicenza, ovvero il Centro per l’Impiego ed il nuovo servizio regionale ClicLavoroVeneto.

Come funziona nel 2018 il Centro per l’Impiego?

Se si è disoccupati, ci si deve andare ogni sei mesi per fare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, DID. Da poco c’è la procedura online che permette di fare la dichiarazione di cui sopra. Il cittadino veneto non deve più andare al Centro per l’Impiego, ma iscriversi utilizzando la propria password e userid al sito Cliclavoro Veneto. Cliccando sugli appositi pulsanti il disoccupato dichiara di essere ancora disponibile al lavoro, quindi ben lieto di trovare qualcuno che lo voglia assumere.

A questo punto il cittadino di cui sopra è a posto, vero? Purtroppo no, scopre che entro 30 giorni deve comunque andare al Centro per l’Impiego perché la DID deve essere formalizzata e diciamo certificata grazie al meraviglioso, unico, magico timbro del Centro per l’Impiego. Sembra infatti che, senza il timbro e la data, scritta ovviamente a mano, non si possa fare nulla.

Come funziona invece l’iscrizione per ottenere l’assegno per il lavoro?

Si tratta di una bellissima iniziativa attivata dalla regione Veneto con fondi europei; permette ai disoccupati di ottenere un voucher fino a un massimo di € 5.200. Questi soldi non saranno dati in mano al disoccupato, ma sono una specie di cifra virtuale che il cittadino può spendere in un centro di formazione accreditato per frequentare un corso di aggiornamento. In base alle proprie esigenze, il nostro potrà scegliere di approfondire le lingue piuttosto che l’amministrazione, il marketing o altro fino al raggiungimento della somma a lui dedicata.

Il meccanismo è sempre lo stesso: l’appuntamento al CPI Vicenza si chiede tramite il servizio Cliclavoro Veneto. Ma quando ci si reca in ufficio, si scopre che, purtroppo, non basta dichiarare di aver fatto l’iscrizione all’assegno per il lavoro, che tanto loro hanno tutta la documentazione. Bisogna portare la user id e la password con cui ci si è iscritti a Cliclavoro Veneto. Solo che non lo dice nessuno. Quindi il cittadino va tranquillamente al Centro per l’Impiego che però non può fare niente se il nostro disoccupato non ha modo di accedere alla sua password.

Il personale è molto gentile e propone di provare tramite un computer dell’ufficio.

E qui si scopre che i computer in dotazione negli uffici pubblici hanno programmi che sono obsoleti, per usare un eufemismo. Messaggi e pop-up che compaiono sullo schermo chiedono a gran voce di essere aggiornati. Ma a parte questo il nostro ovviamente non riesce in nessun modo a risalire ai suoi dati, perché se non ha le password della mail e di Cliclavoro Veneto non riesce a recuperare niente anche se ha l’accesso a internet. Quindi l’alternativa è di tornare un’altra volta portandosi stavolta la password e la user ID; e quindi un altro appuntamento, altri soldi per la corriera, un’altra mezza giornata per andare a Vicenza a dare la password. A questo punto l’operatore esegue la magia: entra nel profilo del cittadino e clicca OK. Fatto, ci voleva tanto?

Ecco anche questa è una meravigliosa velocizzazione che l’Italia, in questo caso il Veneto, sta realizzando grazie al digitale; cioè, si mette insieme la burocrazia che c’era prima, ci si attacca un’altra burocrazia digitale e si ottiene una doppia burocrazia per cui, rispetto a prima, adesso con il digitale ci mettiamo il doppio, però possiamo dire che c’è il digitale.

In tutto questo i dipendenti del CPI Vicenza sono vittime del sistema tanto quanto i cittadini, in più diventano anche i capri espiatori della giusta rabbia di chi si scontra continuamente con una burocrazia ottusa, retaggio del Medioevo che il nostro Paese continua incredibilmente a trascinarsi dietro.

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