CPI Vicenza, benvenuti nel Medioevo
Avete bisogno di iscrivervi al CPI (Centro per l’Impiego)? Dovete rinnovare lo stato di disoccupazione? Dovete usufruire di altri servigi del Centro per l’Impiego di Vicenza? Benvenuti nel moderno Medioevo. Vi racconto quello che vi aspetta.
Al CPI troverete prima di tutto ambienti ampi e diversi uffici che permettono agli utenti di parlare con gli sportellisti in tutta tranquillità. La modalità di lavoro, però, è rimasta alla più antica preistoria.
Per prima cosa dovrete prendere il numero (preparatevi, avrete davanti a voi da 40 a 70 persone, come minimo); quando sarete riusciti ad arrivare allo sportello, vi verrà consegnato un preziosissimo modulo da compilare (dotato di timbro con la data del giorno), unitamente ad un altro numero da utilizzare per fare la seconda fila e consegnare il modulo compilato (in modo completo e corretto, mi raccomando).
Ricapitolando vi fate un paio d’ore di fila per avere un foglio di carta che nessuno si sogna di mettere sul bancone dell’ingresso in modo che gli utenti se lo possano prendere e compilare; poi, dopo aver compilato il prezioso modulo, vi fate una seconda fila di un’oretta per consegnare il modulo compilato. Con l’addetto perdete poco meno di 5 minuti.
Ecco tutto: ovviamente gli sportellisti non c’entrano nulla in questa cattiva gestione dell’ufficio, anzi, sono anch’essi vittime della rabbia e della frustrazione di questo sistema assurdo e farraginoso. Quanto difficile è immaginare che qualcuno possa inviare i moduli via mail o, perlomeno, scaricarsi nel PC il modulo per compilarlo a casa ed evitare inutili perdite di tempo?
E ancora… La porta d’ingresso del CPI non funziona e quindi la lasciavano aperta perché le persone potessero entrare. Quando l’ho fatto presente, mi è stato detto che la riparazione è di competenza del proprietario al quale la provincia paga la misera somma di 14.000 (quattordicimila) euro al mese di affitto, e che lo stesso non si vuol decidere a ripararla, questa porta. Quindi, oltre che una cifra spropositata di affitto, noi vicentini dobbiamo pagare un sacco di soldi di metano. Ma, mi chiedo, possibile che né il comune, né la provincia di Vicenza abbiano uno stabile di proprietà da far utilizzare al centro per l’impiego?
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