Dai laboratori, alcune scritture dei corsisti

Immagine grafica laboratorio

Qui sotto potete leggere un estratto di scritture ed opere grafico-pittoriche tenutesi nel corso dei miei laboratori autobiografici.

IO VIAGGIATORE

Dal laboratorio “IO VIAGGIATORE”:

Poesia collettiva:

 Parto perché adoro partire

alla ricerca della gratificazione

nella scelta di questo momento

per raccontare di noi

ricavato dal mio tempo

nel viaggio della vita

nel viaggio senza sosta:

parto per raggiungermi.

SCRITTURA COLLETTIVA DA UN LABORATORIO AUTOBIOGRAFICO

Capace e incapace di fare, mi porto in giro: cammino da spendere. Io sono io – una bravissima persona? – , sono quello che decido di fare; cerco di cogliere alcuni momenti della giornata per viaggiare con la mente verso altri luoghi: alle pendici di una grande montagna, bandiera trasportata dal vento, mi sento a casa e mi sorprendo. Ho letto, e letto, e letto tantissimo, e riletto… Mi è servito per lasciar fluire le parole senza osservarle: è stata la mia vera attività principale.

Un corpo forse non è scrivibile, ma mi ci riconosco: è il mio specchio. Bisogna scavare in se stessi: cercare è la risposta e io… chi sono non so e cerco, sono quello che prova a far affiorare i suoi pensieri: un attore a cui si apre il sipario.

Fanciullezza e pubertà, emergeva una persona timida, un pesce fuor d’acqua. Il suo sogno era un futuro da vivere e immaginare ancora. Ad un certo punto spiccò il volo.

La parte formale di me vorrebbe mettersi su una bella maschera di normalità, ma il solito mi annoia.

Ritengo una fortuna mescolare mestieri, la compagnia di un animale, una piacevole giornata azzurra di primavera… La parte migliore di me è amante del sole e della bicicletta.

La solitudine alla mia età è perfettamente normale, ma in questi ultimi tempi, mi piace muovermi, esprimere le idee, guardare un tramonto, fare balzi in avanti. Il mio mare è inquieto, burrascoso; non sono in grado di capire il perché. Ho conosciuto chi mi ha aperto gli occhi, mani che stringono, voci da ascoltare.

 È una settimana che sto a casa – fa un freddo boia – mi è venuta questa voglia quasi irrefrenabile di scrivere, la mente va, inchiostro nero sul foglio, faro nella notte.

Quello che mi serve per crescere e maturare è una certa presenza di “io” diversi. Mi rivolgo ai sogni, stelle affamate di vita.

Nessuno è prigioniero, ma esco di rado. Pezzetti diversi della mia vita, un velo opaco l’avvolge, mi viene da provare una gran tenerezza. Flussi di suoni indistinguibili, diversità che si integra, la grande conquista della mia vita. Lasciando scorrere la penna senza freni, mi piace scoprire il finale della storia. Ormai è troppo tardi per cambiare direzione: getta la maschera.

Non voglio sentirmi dipendente, ma vivere una vita degna e significativa.

Ho detto quello che penso, sapete tutto di me: questa vita è mia.

 HAIKU:

Io sono, sarò

un nome, una storia

il mio destino.

 

Irregolare

cerchio di case

accostate e vicine.

 

Giaci immobile

con occhi fissi:

ormai non ci sei già più.

                                                                    Primavera,

germoglia il seme,

rinnovato stupore.

 

Versi di donne

Se nel profumo di lavanda

potessi respirare tutto quello

che non ho avuto…

Pianterò lavanda nel mio giardino e,

nella luce liquida del mattino,

respirerò con gli occhi socchiusi

la pace del mio cuore.

Io donna, so amare,

abbracciare, sognare,

vivere in armonia.

Petit onze

Volti

storie infinite

che mi attraversano

lasciando leggeri o indelebili

segni.

Madre

eterno rimpianto,

volto ormai dimenticato

solitudine, senza il tuo

conforto.

 

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