Di scorta

Andrea Segre su Lampedusa, uomini ruota di scorta, Cimitero Mediterraneo

Uomini di scorta avete presente?

No, non mi riferisco qui ai poliziotti che fanno la scorta a qualche personaggio pubblico e/o politico (Saviano, Berlusconi, Salvini…); neppure mi riferisco a quei testimoni di giustizia che la scorta non ce l’hanno, o a quei magistrati che la dovrebbero avere, e neppure a quelli che ce l’hanno.

No, mi riferisco qui agli uomini e donne di scorta che usiamo per le nostre necessità. Africani soprattutto – anche se l’Africa manco ci rendiamo conto di quant’è grande – quegli africani che ancora oggi immaginiamo capaci di dire solo: “Grazie buana badrone, du moldo buono gon me bovero negro” e questo anche se quello che abbiamo davanti è magari un plurilaureato – mentre noi abbiamo appena la terza media – che parla correntemente e correttamente 5 o 6 lingue – mentre noi ci sentiamo bravi se sappiamo dire sillabando tutto di fila: “Do you speak English?; How do you do?“.

Uomini e donne di scorta per le nostre molteplici necessità, li teniamo lì in caso di bisogno, come facciamo con lo scatolame in dispensa non sia mai che arriva qualcuno proprio quando non c’è nulla di pronto. Ed è per questo che li lasciamo sospesi in quella specie di limbo che è la nostra burocrazia.uomo ruota di scorta

Senza nessuna sicurezza, nella precarietà più totale per poterli sostituire con altri appena serve. Documenti, carte, timbri e attese, attese infinite di anni senza nulla in mezzo che non sia l’attesa. Nonostante siano decenni che questo accade non abbiamo ancora trovato il modo di rendere sicuri i loro arrivi, di preparare un’accoglienza minimamente degna di questo nome.

Certo sarebbe più semplice, economico e anche umano (ma chissà se noi siamo ancora umani…), ma allora non sarebbero più “di scorta”. Non potrebbero più svolgere il loro compito, quello per cui ci servono. Come quell’uomo che si è letteralmente sostituito a una ruota di scorta in un’auto per poter arrivare in Europa, come quei 40 che son morti ieri (e che noia dover contabilizzare migranti morti anche a Ferragosto, fra selfie al mare! Già è aumentato di 300 il numero di morti rispetto a qualche giorno fa); uomini in valigia, uomini ruote, uomini pesce.

 

OGGI IN 40 HANNO TRATTENUTO IL RESPIRO, E SONO MORTI Oggi ho provato a trattenere il respiro per venti secondi, come…

Posted by Saverio Tommasi on Sabato 15 agosto 2015

E queste nostre scorte quotidiane, le raccattiamo se ci servono e altrimenti lasciamo là, che sia Cagliari o Ventimiglia, buoni a far strillare il razzista di turno, comodi anche alle cooperative che lavorano sporco e così si fanno i soldi. E non c’è neppure bisogno di guardare la data di scadenza che tanto ne arrivano a carrettate, anzi, a barconate.

Scorte, scorte, dateci le nostre scorte!

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