Dopo il trasloco ritorno al blog, a Madrid e ad una mostra
Eccomi qui, dopo il trasloco e un colpevole silenzio di ben tre mesi, sono di ritorno. Il trasloco è finito. Non ve ne parlo perché so che non vi interessa, ma è stato costellato di problemi come ogni trasloco degno di questo nome.
Comunque ora sono di nuovo qui per parlarvi di Madrid, in particolare di una originalissima esposizione che si tiene al Parco del Retiro in questi giorni.
La mostra “Mexicraneos”
Si tratta di una mostra di arte messicana composta da 19 teschi giganti, larghi 1,6 e alti 1,8 metri, più una coppia seduta in panchina e due coppie di teste pendenti. L’intento è di far conoscere l’aspetto artistico della cultura funeraria messicana, con tutti i suoi colori, profumi, sapori ed il suo lasciare da parte l’aspetto negativo e spaventoso legato alla morte per superarlo con l’ironia ed il sorriso.
Hanno lavorato a queste figure più di 1.500 artisti e finora la mostra è stata vista da più di 12 milioni di persone in tutto il mondo. Qui potete vedere alcuni pezzi.
Ogni cranio racconta una storia: può essere la storia della famiglia dell’autore, la storia del popolo messicano, una storia di altro tipo che si è scelto di raccontare. A fianco una scheda esplicativa con la foto dell’artista e la descrizione del significato del suo lavoro.
In Messico c’è un’attenzione molto particolare ai defunti risalente all’epoca degli Aztechi, in particolare per quanto riguarda il giorno dei morti, che si celebra il 2 novembre come da noi. In quel giorno le famiglie allestiscono un altare in un angolo della casa; su di esso, oltre alla foto dei defunti, trova posto la ofrenda, cioè l’offerta di cibo, doni, e di piccoli teschi di zucchero da mangiare.
È un modo per ridere della morte, rendendola meno spaventosa, ma anche per dimostrare la continuità che c’è con la vita, togliendole in questo modo quell’aura di paura da cui è avvolta e rendendola parte della vita stessa.
L’Unesco ha dichiarato il giorno dei Morti messicano, miscuglio fra la cultura Azteca, il periodo coloniale e la religione cattolica, “Patrimonio intangibile dell’Umanità“.
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