Esame di profugo
Ci voleva il solito “Giornale di Vicenza“, con i suoi incredibili titoli, a farmi pensare ai profughi come esaminati e non, come ingenuamente avevo pensato finora, come a delle persone che chiedono protezione e rifugio.
Ancora una volta mi trovo costretta a fare le pulci al quotidiano locale.
Il titolo dice: «Sei migranti su dieci non “superano” l’esame di profugo».
Ora qui non m’interessa analizzare i dati forniti dalla prefettura di Vicenza che dicono quello che già si sapeva da tempo a tutti i livelli: pochi, rispetto ai tanti che ne fanno richiesta, sono coloro che si vedono riconosciuta una delle tre forme di protezione previste dalla legislazione.
Qui si parla di esame da “superare” (rigorosamente virgolettato, com’è nello stile del giornale), ma gli esami si fanno a scuola e servono a dimostrare la propria preparazione e competenza. I profughi non devono dimostrare la loro bravura in una materia scolastica: averne o meno diritto non ha nulla a che fare con gli esami.
E ancora “esame di profugo”, come si dice “esame di italiano”, “esame di matematica”; quindi per il Giornale di Vicenza, “profugo” non è una condizione personale (il suo significato, secondo il dizionario Treccani è: agg. [dal lat. profŭgus, der. di profugĕre «cercare scampo», comp. di pro–1 efugĕre «fuggire»] (pl. m. –ghi). – Persona costretta ad abbandonare la sua terra, il suo paese, la sua patria in seguito a eventi bellici, a persecuzioni politiche o razziali, oppure a cataclismi come eruzioni vulcaniche, terremoti, alluvioni, ecc.), ma una materia in cui si può riuscire o meno.
Come dire “esame di terremotato“, “esame di licenziato“, e così via.
L’ultimo errore riguarda proprio la parola profugo: una persona è considerata profuga nel momento in cui fugge; quando poi fa domanda di asilo, diventa richiedente asilo. Eppure la “Carta di Roma” è stata emanata ormai da un bel po’ di tempo proprio per i giornalisti e spiega molto bene il significato di ogni termine. Basterebbe leggerla, non è molto impegnativa e neppure difficile.
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