F 35, volare? Meglio di no!
È da parecchio che non scrivo a proposito degli F 35.
Ed oggi corro ai ripari con questi brevi aggiornamenti: il primo è che abbiamo un’ulteriore conferma del fatto che si tratta di aerei davvero scassati. A dirlo è nientemeno che il pilota che ha eseguito una simulazione di combattimento fra un F 35 e un vecchissimo F 16 degli anni ’70 (che l’F 35 dovrebbe sostituire). Vi stupirebbe scoprire che l’F 35 ha perso su tutta la linea?
Ecco un riassuntino degli ultimi difetti scoperti:
- è poco maneggevole;
- acquista quota lentamente;
- il casco del pilota, che dovrebbe permettergli una visibilità a 360°, è troppo ingombrante e difficile da usare;
In pratica questo aereo è ottimo, basta che non voli…
Non è bastata quindi la figuraccia dello scorso anno che ha visto, proprio il 4 luglio, l’impossibilità per l’F 35 di alzarsi in volo, non è bastato sapere che non è il caso di farlo volare se ci sono temporali perché può esplodere in volo. Tutto questo fa dire anche alla destra conservatrice Usa attraverso il fondatore dell’Istituto Adam Smith di San Diego Mike Fredenburg, (non destra italiana, badate bene), che l’F 35 è
“La peggiore minaccia alla sicurezza degli Stati uniti da trent’anni a questa parte, Un programma ingestibile, insostenibile e che non raggiungerà mai i suoi obiettivi militari, staccare la spina a questo pericoloso spreco di denaro non avverrà mai troppo tardi”.
E in Italia? Che ne è dell’acquisto dei 90 F 35? Purtroppo è stato tutto approvato e, grazie alla nostra ministra Pinotti, avremo anche noi 90 inutili, costosissimi e scassatissimi caccia. Finora abbiamo speso 3 miliardi e mezzo di euro per la fase preliminare; ci sono poi gli stanziamenti annuali, che dal 2003 al 2015 corrispondono a tre milioni 388 mila euro e poi, ovviamente, il contratto vero e proprio per i primi otto caccia ordinati, corrispondente a 900 milioni di euro. E non si sa quanto costeranno alla fine, perché poi bisogna fare gli hangar appositi e predisporre i magazzini per le riparazioni, e pensare ai pezzi di ricambio… Insomma, davvero un inutile elefante volante, com’è stato definito dalla rivista online “Scenari economici“.
L’ultima domanda che ci possiamo fare allora è: perché il nostro governo continua pervicacemente a portare avanti questo programma? A vantaggio di chi?
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