Tanto tempo fa il Fuoco, un gigante spaventoso, sposò la bella Biancanuvola.
I due sposi andarono a vivere in una caverna in cima a un’altissima montagna. Fu lì che nacque la loro unica figlia, una ragazza bellissima, con la carnagione tanto candida e perfetta da procurarle il nome di Nevebianca.
Madre e figlia vivevano nella caverna senza uscire mai perché il Fuoco era molto geloso e temeva di perderle.
Ma avvenne proprio questo un giorno in cui il gigante era andato a caccia e aveva dimenticato, nella fretta, di ostruire l’ingresso della caverna con il macigno.
Passò di lì il vento, vide Biancanuvola e se ne innamorò. La prese e la trasportò oltre le montagne.
Quella sera, alla scoperta del rapimento, l’ira del Fuoco non conobbe limiti. La montagna, in cui si trovava la casa del gigante, eruttava fiamme e fumo.
Enormi macigni arroventati rotolavano giù ogni volta che il gigante batteva con i pugni contro le pareti della caverna. Le sue urla erano boati terribili.
I villaggi alle pendici del monte furono distrutti dal fuoco e gli abitanti dovettero mettersi in salvo su barche. Non per questo Biancanuvola tornò.
Il Fuoco, rimasto senza compagna, viveva ora solo per sua figlia Nevebianca e raddoppiò le precauzioni, temendo di perdere anche lei.
Vietò tassativamente alla ragazza di uscire e non la lasciò sola neppure per un attimo. Quando doveva andare a caccia la affidava alla custodia di un suo aiutante.
Gli anni passavano; Nevebianca cresceva e diventava sempre più bella. Sua madre spesso, sospinto dal Vento, passava sopra la montagna e cercava la figlia perduta e, non vedendola, piangeva amaramente. Le sue lacrime diventavano pioggia, che scendendo sempre più copiosa ingrossava a tal punto ruscelli, fiumi e torrenti da arrivare a sommergere campi e case.
I poveri uomini furono così costretti a sopportare il tormento dell’acqua dopo quello del Fuoco.
Un giorno Nevebianca si innamorò dell’uomo che le faceva da guardiano e promise di sposarlo. In cambio ottenne da lui di poter uscire qualche volta dalla caverna all’insaputa del Fuoco.
Sentiva molta nostalgia dell’aria aperta. Il custode però le permetteva di uscire solo di notte.
“Guardiano, ti prego, dammi una di quelle stelle brillanti per adornarmi” implorò una notte Nevebianca.
L’uomo non era abbastanza alto per riuscire a toccare il cielo e raccogliere le stelle. Così fece rientrare la fanciulla nella caverna e andò dal Fuoco per riferirgli il desiderio di sua figlia. La pietra che chiudeva la caverna non era però stata ben collocata.
All’aurora una lama di luce entrò nell’antro buio del Fuoco. Nevebianca volle vedere da dove veniva quello splendore, uscì e scoprì il mondo illuminato dal Sole.
Si mise a correre per raggiungere quell’essere splendente, ma il calore la rendeva sempre più debole.
Biancanuvola vide la figlia e si affrettò a ripararla dal Sole ardente, ma il vento la spinse lontano.
La fanciulla era seduta su un masso, persa nella contemplazione della luce, quando il sole si accorse di lei e se ne innamorò. La baciò e subito Nevebianca cominciò a sciogliersi in gocce d’acqua, così anche il Sole dovette costruire per lei una grotta buia e fredda.
E i due sposi si possono incontrare solo nelle giornate d’inverno al riparo di Biancanuvola.
Potrebbero interessarti
Iscriviti alla nostra Newsletter
Categorie
Aforismi e frasi
Ambiente e consumo critico
Appuntamenti ed eventi
Article marketing
Assaggi di romanzi
Autobiografia
Autori e artisti
Blogging
Cinema e teatro
Corsi e concorsi
Cronaca vicentina
Cultura e società
Diario da Plovdiv
Diario di bordo da Madrid
Discorsi e scritti
divagazioni
Donne
Economia
Famiglia famiglie
Fiabe dal mondo
Fotografie e presentazioni
Giornalismo
Immigrazione
Intercultura
Interviste
Lavoro
Letteratura
Libri
Libri per bambini
Media e comunicazione
Mondialità e pace
Musica
No profit
Notizie
Poesia
Politica
prodotti
Recensioni
Regole di scrittura
Rime e filastrocche
Rom e Sinti
Sandrigo
Scrittura
Video
Video per bambini
Etichette
accordi Italia-Libia
Anghiari
appelli
Asgi
asilo politico
Associazione mediaetà
Burocrazia
Campagna No F 35
canzoni
Censura libri infanzia
Centri di Identificazione ed espulsione (CIE)
Cie
Comune di Sandrigo
comunicato stampa
Costituzione
Duccio Demetrio
F 35
F 35 Joint Strike Fighter
Famiglia
festival dell'autobiografia
Frontex
Fulvio Vassallo Paleologo
Giuliano Stivan
Hotel Il Canova
Hotel Virginia
immigrati
laboratorio autobiografico
Lampedusa
Libera Università dell'Autobiografia
Mauro Biani
naufragio
naufragio Lampedusa
profughi
Razzismo
richiedenti asilo
rifugiati e profughi
Roberto Maroni
Sbarchi
SchioThieneWeek
scrittura scritture
Storie di vita
Vicenza
vignette
Vittorio Veneto
Wislawa Szymborska
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!