Sulla festa del Sacrificio
La notizia è presto detta: c’è un traffico illegale di agnelli che sono utilizzati durante la festa islamica del sacrificio. La festa ricorda quello che i cattolici conoscono come “Il sacrificio di Isacco”, la richiesta cioè da parte di Jahvè ad Abramo di sacrificargli il figlio Isacco.
Dato che la religione islamica vieta di mangiare il sangue e prevede una modalità particolare di macellazione, si provvede all’uccisione degli animali tramite sgozzamento, attraverso la recisione della giugulare.
Certo non è molto simpatico, ma nessun ammazzamento di animali è simpatico: neppure quello che faceva mia mamma, quando tirava il collo alle galline. Ma se siamo carnivori in qualche modo dovremo pur fare.
Leggo su VicenzaPiù che il responsabile del Coordinamento Protezionista Vicentino, vuole “Chiudere in fretta con questa pratica non prevista nella nostra comunità, che sta creando sempre più disagio anche tra la popolazione civile. Ritengo infine che il nostro paese abbia bisogno di altro, di crescere nella pace, a cominciare dal rispetto dei più deboli, quali sono ad esempio i poveri animali, sfruttati da sempre in tutti i modi dall’essere umano”.
Mi sembra che ci si dimentichi che gli animali comunque sono animali e che, prima di preoccuparsi perché siano uccisi in modo più civile, dovremmo pensare a trattare gli umani in modo civile.
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