Gabriele Del Grande incarcerato in Turchia

Frontiere, Del Grande

Gabriele Del Grande è un giornalista trentacinquenne che seguo da molto. Un giornalista bravo, di quelli veri, che per darti le informazioni vanno sul campo a fare le interviste. Ed è così che la Turchia l’ha posto in stato di fermo.

Importante aggiornamento del 18 aprile 2017

Nuovo aggiornamento del 23 aprile 2017

Gabriele Del Grande è conosciuto per il suo blog Fortresseurope, per i suoi libri tradotti in molte lingue (Mamadou va a morire, Roma senza fissa dimora, Il mare di mezzo), per i documentari e, da ultimo, per il pluripremiato film Io sto con la sposa, presentato perfino al Parlamento Europeo. Bene, cioè male, ora Gabriele è in stato di fermo in Turchia ormai da una settimana, e le motivazioni non sono chiare. Da qualche mese Gabriele Del Grande aveva iniziato a lavorare a un nuovo progetto, Un partigiano mi disse e, per realizzarlo, aveva ottenuto sostegno economico tramite crowdfunding. Ora stava girando nelle zone più rischiose (Turchia, Libano, Siria, Iraq, Tunisia e Libia) per poter scrivere il nuovo libro. Qui sotto il video con cui ha presentato il progetto.

Che dire? Che l’Unione Europea ha stipulato un accordo da 6 miliardi di euro perché la Turchia trattenga i migranti che vogliono venire in Europa a chiedere asilo politico? Che la Turchia è considerata dal nostro governo paese sicuro in cui rispedire i migranti?

Non so, io mi sento solo di dire che chi deve intervenire lo faccia subito e con la dovuta energia. Chiedo a voi miei due lettori e lettrici di condividere questa notizia in modo da renderla virale e far sì che Gabriele abbia l’attenzione che merita: #FreeGabriele #GabrieleLibero, #IoStoConGabrieleDelGrande, #GabrieleDelGrande, #iostocongabriele.

Aggiornamento del 18 aprile 2017:

 

Gabriele ha telefonato alla compagna comunicando l’intenzione di iniziare lo sciopero della fame da oggi, in quanto non sono tutelati i suoi diritti, non può parlare con un avvocato, è in stato d’isolamento anche se non gli sono stati contestati reati. Chiede la mobilitazione di tutti. Pronta la risposta degli amici con l’evento in cui chiedere la liberazione di #GabrieleDelGrande.

#GabrieleDelGrande

Ed ecco i dettagli dell’evento:

Oggi alle 14.30 ci ha chiamato Gabriele del Grande. È la prima telefonata concessa da domenica 9 quando è stato fermato dalle autorità turche al confine nella regione di Hatay. Era in Turchia dal giorno 7 Aprile.

Dice Gabriele: “Sto parlando con quattro poliziotti che mi guardano e ascoltano. Mi hanno fermato al confine, e dopo avermi tenuto nel centro di identificazione e di espulsione di Hatay, sono stato trasferito a Mugla, sempre in un centro di identificazione ed espulsione, in isolamento. I miei documenti sono in regola, ma non mi è permesso di nominare un avvocato, né mi è dato sapere quando finirà questo fermo. Sto bene, non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio telefono e le mie cose, sebbene non mi venga contestato nessun reato. La ragione del fermo è legata al contenuto del mio lavoro. Ho subito ripetuti interrogatori al riguardo. Ho potuto telefonare solo dopo giorni di protesta. Non mi è stato detto che le autorità italiane volevano mettersi in contatto con me. Da stasera entrerò in sciopero della fame e invito tutti a mobilitarsi per chiedere che vengano rispettati i miei diritti”.

Ci siamo messi in macchina una volta, siamo pronti a tornare in strada per i diritti.

Vi invitiamo a venire giovedì 20 aprile alle 18.00 a Palazzo Marino, Milano e ad unirvi allo sciopero della fame con una catena che andrà avanti finché Gabriele non sarà libero.

Se programmate uno sciopero da soli o in gruppo segnalatelo scrivendolo nei commenti.

Vi invitiamo a portare candele per illuminare simbolicamente la ricerca della verità e del giornalismo d’inchiesta.

Per rendere la notizia più virale possibile, e per fare in modo che i nostri politici facciano finalmente qualcosa, usate i seguenti hashtag:

#FreeGabriele, #GabrieleLibero, #IoStoConGabrieleDelGrande, #GabrieleDelGrande, #iostocongabriele.

Partecipate e condividete, è importante per tutti noi, la libertà di #GabrieleDelGrande è la nostra libertà!

Aggiornamento del 23 aprile 2017:

Gabriele Del Grande

Sono successe molte cose in questi giorni: Gabriele è riuscito a vedere il console italiano Luigi Iannuzzi e l’avvocato turco, Taner Kilic. Dopo questo incontro ha sospeso lo sciopero della sete, ma sta continuando quello della fame. L’avvocato non è riuscito a vedere gli incartamenti che riguardano Gabriele ed ancora non ci sono, nei suoi confronti, denunce o accuse di reati.

L’Asgi con Giuristi Democratici, Legal Team Italia, Antigone ha prodotto un documento in cui analizza in modo esaustivo e con la solita competenza la situazione da un punto di vista della legislazione turca.

E, mentre in tutta Italia si stanno moltiplicando gli eventi in cui si chiede la sua liberazione, il fatto quotidiano di oggi pubblica un preoccupante articolo in cui si parla del rischio, per Gabriele, di una detenzione amministrativa prima dell’espulsione che potrebbe arrivare a 12 mesi (sembra di leggere la descrizione del funzionamento dei nostri Cie).

Per questo non ci dobbiamo fermare, ma tenere alta l’attenzione. Gli hashtag sono gli stessi:

#FreeGabriele #GabrieleLibero, #iostocongabriele, #IoStoConGabrieleDelGrande, #GabrieleDelGrande, #nobavaglioturco.

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