Delusione, ma anche sconcerto, amarezza stupore… come altrimenti definire la scelta del governo di impugnare davanti alla corte di Cassazione la sentenza del consiglio di Stato che che aveva negato l’esistenza dei presupposti legali per dichiarare lo stato di emergenza “nomadi” (Governo Berlusconi nel 2008)? Quello che ha poi portato al censimento etnico, con impronte digitali e compagnia cantante. Ma il ministro Riccardi non era della Comunità Sant’Egidio? O se lo è già dimenticato?
L’altra grande vergogna riguarda la nuova tassa sui permessi di soggiorno (che si aggiunge ai 73,13 euro che i migranti già pagavano). Ora se il permesso arriva a un anno l’aggiunta sarà solo di altri 80 euro, se sarà di durata maggiore arriverà a 200 euro in più. Non solo, ma se la domanda non dovesse essere raccolta, il migrante non avrà diritto a nessun rimborso. Pensiamo a una famiglia di 5 persone che chiedono il rinnovo del permesso, ma che, a causa della crisi, non hanno un reddito sufficiente: avranno pagato allo stato italiano 1400 euro invano! E chi per caso dovesse aver bisogno del duplicato, perché il permesso è andato perduto, morsicato dal cane o finito in lavatrice, dovrà nuovamente sborsare la cifra iniziale. Che dire, non migranti ma, sempre più e con qualsiasi governo, limoni da spremere.
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G. Ghermandi
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