Governo indietro tutta
Il governo si sta rivelando sempre più deludente nelle sue azioni a proposito di immigrazione. Grandi proclami di snellimento, velocizzazione, allungamento della durata del permessi di soggiorno, e poi… Puf, tutto sparito. Per timore di ottenere un rifiuto l’emendamento è bocciato.
Si badi bene, la promessa era che, nel giro di 15 giorni, si sarebbero risolti i problemi legati alla nuova tassa di soggiorno. L’idea era quella di trovare una soluzione che permettesse di diluire il peso della tassa stessa. E, se è comprensibile che il governo non abbia cancellato la tassa (il governo non può intervenire su un atto parlamentare, modificandolo o annullandolo), non è comprensibile che si sia fatta una proroga della sua entrata in vigore intanto che si decideva il da farsi.
Invece niente. Così adesso i migranti pagano 160 euro e qualche spicciolo per rinnovare i permessi fino a un anno (e di solito le questure li consegnano quasi scaduti); di 280 euro per i permessi più lunghi o per la carta di soggiorno. Per fare un esempio con le procedure legate alla carta d’identità, è come se noi, anziché spendere 5 euro ogni 10 anni per rinnovarla, dovessimo spenderne 280, rinnovandola ogni anno e mezzo, due; non solo, dovremmo andare più volte a perdere giornate e giornate a fare file agli sportelli sindacali, alla posta, in questura (ovviamente dopo aver preparato tutte le carte!) e chi più ne ha più ne metta.
Anche per quanto riguarda la cittadinanza ai bambini che nascono in Italia la ministra Cancellieri non è tanto dell’idea. Dice che lo jus soli è eccessivo e va temperato. Mah, io ho amici italiani di fatto, ma non per la legge, che ai convegni citano Dante e Petrarca molto meglio di certi personaggi che nei media, si affannano a spiegare che i migranti devono imparare la nostra cultura e integrarsi. E quell’ex ministro che diceva che il tricolore lo usava per… secondo voi è integrato?
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