La scrittura è una passione per molte persone. Ma è sufficiente il piacere di scrivere per potersi definire scrittori? Come iniziare? Come migliorare continuamente la qualità della propria scrittura? Quali sono i requisiti fondamentali senza i quali non è proprio il caso di cominciare a scrivere e a proporsi? Cominciamo a parlarne.
Un alone quasi magico di ammirazione, invidia e rispetto circonda generalmente gli scrittori. Molti cercano di imitarli pensando sia sufficiente infilare una serie di frasi in un foglio per definirsi scrittori; altri, al contrario, credono sia talmente difficile che pensano non valga neppure la pena di provare. Ma come deve comportarsi chi si affaccia in questo mondo?
Ci sono alcune parole chiave che possono sintetizzare quello che serve a chi decide di scrivere. Ecco le prime due: disciplina e perseveranza.
1) Disciplina: la scrittura non s’improvvisa. È una leggenda quella dello scrittore che scrive in seguito all’ispirazione della Musa. La scrittura richiede in chi la pratica una disciplina ferrea, costanza quotidiana ed esercizio continuo.
Come un atleta non può permettersi di saltare gli allenamenti neppure un giorno, così lo scrittore deve scrivere sempre, senza mai stancarsi.
Per questo è importante darsi una disciplina e un metodo. Ognuno ha il suo: chi sceglie di scrivere mille parole al giorno, chi due pagine, chi decide di riempire un quaderno al mese. Non ha importanza il metodo che si sceglie, ha importanza che ci sia un metodo e che lo si segua. Si può anche cambiare provando a scrivere in momenti diversi della giornata (compatibilmente con i propri impegni), la mattina appena svegli oppure dopo colazione, il pomeriggio, subito dopo pranzo, la sera dopo cena o la notte, ancora immersi nel mondo dei sogni. L’importante è provare finché non si trova la modalità di lavoro migliore per sé.
2) Perseveranza: diretta conseguenza della disciplina. È importante andare avanti, continuare senza stancarsi.
Come fare per trovare la propria autentica voce di scrittore? Ognuno di noi ha una voce interiore che aspetta solo di poter venire alla luce per mostrarsi e mostrare come siamo realmente. Ray Bradbury, il grande scrittore di fantascienza, autore di “Fahreneit 451” ha scritto che, forse, dopo vent’anni si riuscirà a trovare la propria voce – a patto, però, di esercitarsi quotidianamente.
Si può iniziare solo provando a scrivere, magari copiando lo stile degli autori preferiti, provando le più diverse modalità narrative (racconto o romanzo giallo, rosa, nero; articolo di giornale, cronaca, editoriale, recensione; saggistica, poesia, e così via).
Un po’ alla volta, quasi senza rendersene conto, lo scrittore si scoprirà in sintonia con determinati stili narrativi, scoprirà una propria modalità di scrittura originale e unica, che avrà lasciato dietro di sè i grandi maestri, come stampelle che non servono più.
(continua…)
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