I Cie, le botte, la legge
A proposito della trasmissione “PresaDiretta” scrive Fulvio Vassallo Paleologo su Facebook:
Ma nessuno vuole denunciare, tutti sanno come andrebbe a finire. Lo sappiamo anche noi, se non vanno avanti le indagini neppure quando si verifica in modo eclatante un trattenimento arbitrario senza alcun provvedimento che lo giustifichi. Se tutto questo succede, e continua a succedere non è responsabilità di poche mele marce che infangano il lavoro onesto di migliaia di poliziotti onesti.
Se tutto questo succede, e continua a succedere è perché c’è un intero sistema di polizia che predispone le coperture per garantire l’impunità, sempre e comunque, ed un gruppo di giudici che non vedono e non indagano neppure. Sono una minoranza certo, altri giudici cercano di andare fino in fondo, ma spesso sono bloccati da chi dovrebbe svolgere indagini o rendere consulenze. Però chi denuncia o resiste viene spesso condannato per calunnia, resistenza o lesioni inesistenti, ed anche questo passa per le decisioni di altri giudici che danno per buoni solo i verbali di polizia.
Il legislatore non introduce il reato di tortura e la identificabilità dei poliziotti per le spinte corporative che lo impediscono. Ma intanto sono centinaia le condanne per lesioni ed oltraggio nei confronti di persone innocenti che hanno preso solo mazzate. Loro almeno sono ancora vivi e possono raccontare, ma la fedina penale rimane macchiata per sempre.Per questo non basta gridare sdegno, occorre estendere le reti di solidarietà, stare vicino alle famiglie delle vittime, rendere collettiva l’offesa e collettiva la risposta da dare. E stare vicino a tutti coloro che fanno denuncia per impedire le ritorsioni.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!