Costruttori di Pace, in piedi!
Sappiamo dal 2006 del razzismo di Beppe Grillo e quindi non ci deve stupire più di tanto che i suoi deputati 5 stelle dicano quel che dicono, a proposito del caso Calderoli. Vorrei però sottolineare, da vicentina che ha conosciuto la lega fin dall’inizio, che molto di quanto sta succedendo è dovuto al nostro silenzio.
Ricordo molto bene i discorsi che facevano i miei amici alle prime sparate di Bossi (anni 90): “Non abbassiamoci al suo livello”, “Bossi è un pazzo, lasciamolo perdere”, “Se gli rispondiamo non facciamo che mostrare interesse verso di lui, che non lo merita” “Aspettiamo e tutto si sgonfierà in fretta” e così via. Questo ha portato a considerare le frasi vergognose del leghismo come un punto di vista, un modo normale di esprimere un parere diverso (Infatti io, quando dico che i leghisti sono razzisti, mi sento rispondere che la razzista sono io che non accetto un parere diverso dal mio). A questo punto è tardi, nel senso che è in atto un cambiamento culturale che vede le persone considerare il razzismo e la xenofobia come dei semplici punti di vista e non qualcosa di vergognoso e spesso perseguibile penalmente.
Credo che il tempo del silenzio sia finiti e che sia ora davvero di fare qualcosa, utilizzando tutta la nostra fantasia e creatività. Dobbiamo rompere il muro di gomma dei media, dobbiamo entrare nel pensiero delle persone e far venire almeno un dubbio a chi considera certi discorsi solo un punto di vista diverso, ma con la stessa dignità degli altri. Dobbiamo fare in modo che il razzismo e la xenofobia non abbiano più diritto di cittadinanza in Italia. E buon lavoro a noi, costruttori di ponti e di Pace (in omaggio al mio grande maestro don Tonino).
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