Inquinamento da cromo, Cromador: bonifica o concordato?
Inquinamento da cromo e ditta Cromador srl di Sandrigo: ci sono grosse novità (anche se negative). Come tutto ciò che riguarda il mio comune, le cose si fanno di nascosto, alla chetichella, in modo che la cittadinanza non lo venga a sapere. Risulta anche piuttosto difficile recuperare dati e materiale dal sito istituzionale del comune, che non brilla certo per la sua usability (in questo caso, facilità, semplicità e velocità nel trovare un’informazione o un documento).
Dopo circa tre anni dal mio precedente articolo, in cui raccontavo della risposta che l’amministrazione aveva fornito al consigliere di opposizione Simone Contro, ci sono nuovi sviluppi nell’affaire Cromador.
Ripercorriamo, per sommi capi, i fatti:
- Il 28.11.2012 la ditta Cromador comunica all’amministrazione comunale “l’individuazione di contaminazioni storiche“;
- Il 29.11.2012 l’amministrazione avvia il procedimento relativo;
- il 7.12.2012 il geologo incaricato dalla Cromador comunica i risultati delle indagini preliminari;
- Il 28.12.2012 la Cromador chiede all’amministrazione una proroga di 60 giorni sulla consegna del Piano di Caratterizzazione;
- Il 17.01.2013 la Provincia di Vicenza comunica il nulla osta alla proroga;
- Il 16.04.2013 l’amministrazione approva le risultanze della conferenza dei servizi;
- Il 09.09.2014 il geologo incaricato dalla Cromador presenta l’analisi di rischio sito specifica;
- Il 29.10.2014 il comune chiede una conferenza dei servizi, fissata in data 19.11.2014, per discutere della situazione;
- Nel 2013 e nel 2015 l’Arpav invia diffida ad adempiere alla ditta Cromador;
- Dall’analisi rischio sito specifica, la conferenza dei servizi prescrive alla ditta di:
- Monitorare le attività di messa in sicurezza dei tre pozzi Pz1, Pz2, Pz4;
- Entro tre mesi presentare una soluzione alternativa allo scarico in fognatura delle acque di emungimento.
- Il 25.01.2019, nella sede della provincia di Vicenza, si concorda l’urgenza di una bonifica del sito (dal 2012 sono passati 7 anni!);
- il 5 marzo 2019 l’amministrazione invia diffida ad adempiere alla Cromador;
- il 6 aprile la ditta chiede una proroga fino al 6 maggio;
- il 15 aprile il comune concede la proroga;
- il 6 maggio la Cromador presenta il progetto di bonifica;
- Il comune convoca per il 31 maggio la conferenza dei servizi decisoria;
- All’incontro gli enti ritengono di sospendere la seduta chiedendo:
-
- che vengano inserite delle valutazioni in merito alla contaminazione da nichel e al suo trattamento/bonifica;
- relativamente al progetto di bonifica, che sia valutata la possibilità di scarico sulle acque superficiali (da cittadina qualunque chiedo umilmente perché);
- In merito al concordato in bianco della ditta, che venga prodotto documentazione che dimostri che la ditta è in grado di produrre polizza fideiussoria a garanzia degli interventi che la stessa si impegna a fare;
- che venga effettuato a breve un campionamento su tutti i piezometri presenti in sito, inserendo come parametri metalli, idrocarburi e PFAS.
Il tempo che la conferenza dei servizi ha dato alla Cromador per presentare la documentazione è di 45 giorni. Il 17 luglio l’ufficio ecologia del comune approva il verbale della conferenza dei servizi con la determina ditta Cromador. Non mi è chiaro se i 45 giorni di tempo per consegnare le integrazioni richieste, partono da adesso o dal giorno in cui si è tenuta la conferenza dei servizi.
Detto tutto questo si scopre che la ditta Cromador, il 2 aprile 2019, ha fatto richiesta di Concordato preventivo. Si tratta di una procedura del diritto fallimentare italiano a cui può ricorrere un debitore avente i requisiti, che si trovi in uno stato di crisi o di insolvenza, per tentare il risanamento dell’attività, la sua cessione a soggetto terzo o per liquidare il proprio patrimonio evitando il fallimento. Il 15 maggio il tribunale ha accettato la richiesta.
Cosa possiamo aggiungere ancora? Da anni non riusciamo a sapere nulla della situazione. Sarebbe davvero tragico scoprire che, a causa di incomprensibili lungaggini amministrative, Sandrigo farà la “fine” che ha fatto Tezze sul Brenta con la Tricom Galvanica. D’altro canto se l’amministrazione è la prima a non preoccuparsi, a non informare la cittadinanza, a non pretendere soluzioni rapide ed efficaci, come può farsene carico la cittadinanza, che non ha forze e competenze atte a risolvere un problema così grave? L’opposizione del Movimento 5 Stelle è inesistente e su questo lo stesso Simone Contro, durante un incontro sui PFAS a cui hanno partecipato il dottor Vincenzo Cordiano e Manuel Brusco consigliere regionale per il M5S, ha sostenuto che il problema non esiste più da tempo.
Da questo blog, che per primo ha cominciato a parlare del problema Cromador, ribadisco la richiesta fatta al sindaco molti anni fa: come responsabile della salute pubblica, cosa ha da dire in proposito? La cittadinanza ha il diritto di conoscere la situazione e lei il dovere di fornire le informazioni adeguate. Dopo tutti questi anni sarebbe davvero una beffa tragica se la comunità locale si trovasse, ancora una volta, a pagare di tasca propria per gli errori e l’ignavia altrui.
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