La numero 37

37

Il pezzo che trovate qui sotto l’ho preso dalla pagina di Silvestro Montanaro, l’autore del programma televisivo “C’era una volta” che la Rai ha pensato bene di chiudere.

Questa è la storia della numero 37, lettura per stomaci forti.
Conoscevo il fenomeno per aver letto molti, ma molti anni fa il libro: “Bambine della notte” di Gilberto Dimenstein ed. Gruppo Abele uscito in Italia nel 1993. Successivamente è nata l’associazione Ecpat (End Child Prostitution Pornography And Trafficking). Qui sotto alcune notizie tratte dal sito dell’associazione, e il video fatto in occasione dei mondiali in Brasile che ha visto come testimonial Kakà e Juninho.

CHI SIAMO
ECPAT è la più grande organizzazione internazionale che dal 1990 combatte la prostituzione minorile, la pedopornografia, il turismo sessuale e il traffico di bambini per scopi sessuali. Presente in oltre 70 Paesi in tutto il Mondo, ECPAT opera sotto l’egida del Consiglio Sociale ed Economico delle Nazioni Unite (ECOSOC) come Osservatore in materia di sfruttamento sessuale.

LA LEGGE
In Italia ECPAT ha promosso la legge 269/998 contro lo sfruttamento della prostituzione, normativa considerata tra le migliori al mondo.

MISSION
La mission di ECPAT è quella di prevenire e contrastare ogni attività sessuale con minori che preveda un utile (denaro, beni e servizi) per uno o più soggetti coinvolti. Per perseguire questo obiettivo ECPAT svolge attività di ricerca, formazione, advocacy e lobbying.


Pubblicazione di Silvestro Montanaro:

La numero 37

“La 37…”.
“È una buona scelta, è appena arrivata… carne fresca. 20 dollari ed è sua per un’ora”. Il dialogo si svolge in un inglese stentato. Da un lato un tedesco su negli anni, enorme, una gran pancia e le guance rubiconde per troppa birra. Dall’altra un figuro truce, thailandese, canotta nera e jeans, due baffetti a render più maligna una bocca devastata da denti corrotti dal troppo fumo e dalla piorrea.

Il tedesco si fa largo tra una moltitudine di uomini vocianti e raggiunge la cassa. Il thailandese fa ampi cenni verso l’immensa vetrata che separa in due la sala, tracciando un confine tra la folla dei potenziali clienti e la merce in esposizione. 100 ragazzine seggono una accanto all’altra, vestite da piccole infermiere sexy. Abiti succinti, striminziti, forme bene in vista. Ognuna ha in petto una coccarda con su impresso un numero, dallo 001 al 100.

La numero 37 ha l’aria smarrita. È una piccoletta dai capelli neri come la pece, le forme appena abbozzate, le piccole mani giunte, strette nervosamente sul grembo. Si guarda intorno disperata. Le ragazze vicine le indicano il thailandese, le spiegano che ce l’ha con lei. Lei nega, cerca di far finta di niente, quasi di nascondersi. Ma dove? Intanto resta lì seduta, come frastornata. Poi tira su un lungo respiro come fanno i bambini prima di prendere una medicina troppo amara e si alza. Ma solo per un attimo. Torna a sedere, scuote la testa, si stringe nervosamente le mani in grembo. Il thailandese gesticola sempre più nervosamente verso l’allucinante acquario umano.

Il tedesco intanto è tornato accanto a lui e mostra un foglietto che deve essere la ricevuta dell’avvenuto pagamento. “la 18…”. Un altro omone tutto tatuato ha fatto la sua scelta. “20 dollari… ha grande esperienza… qui solo ragazze di qualità”, si complimenta il thailandese. Un cenno imperioso e la numero diciotto si alza e trascina con sé la 37. La 18 ritira due chiavi, ne da una alla 37. Poi riceve un pugno di preservativi e ne da una parte alla 37 che, tremante, li lascia cadere a terra. Il tatuato segue la numero 18 verso una scalinata che porta al piano superiore. La 37 segue lentamente il tedesco che già conosce la strada. Si guarda intorno, cerca lo sguardo di un’altra ragazza al di là della vetrata. La 51 la fissa muta per un attimo e poi nasconde il faccino tra le mani.

Nella sala puzzolente di fumo e di sudori le contrattazioni vanno avanti frenetiche tra lo sghignazzare dei clienti tutti arrivati in piccole comitive reduci da troppi drink dal precedente errare tra i mille bar che affollano il centro di Pattaya. Meno di cento chilometri dall’aeroporto di Bangkok è la città del sesso a basso costo più famosa nel mondo grazie alle sue 350.000 ragazzine in vendita.

Poi uno strepitio furibondo. Il tedesco a torso nudo scende le scale urlando come un ossesso e trascinando la numero 37 in lacrime che tenta disperata di coprirsi in ogni modo il seno nudo. “No good… no good!!!”, urla con quanto fiato ha in gola.

Il thailandese si precipita verso di lui, lo invita alla calma,fulmina con gli occhi la ragazzina. “Non obbedisce… si rifiuta… piange… no good”, bestemmia feroce il tedesco. Tra un singhiozzo e l’altro, la ragazzina prova a spiegarsi. “Voleva che io prendessi… quel suo coso… voleva metterlo… e puzza… è sporco…”. Si becca un terribile ceffone che la scaraventa a terra. Il thailandese sembra sul punto di volerla ammazzare tanta è la rabbia che trasuda dai suoi occhi e dalla sua bocca. “Stai zitta, stupida puttana! Lui ha pagato… può fare di te quello che vuole!!!”.

La numero 37 lo guarda attonita. Intorno tutti gli uomini ridono. Il tedesco riprende a sbraitare. Il thailandese si profonde in mille scuse. Gli chiede di scegliersi un’altra ragazza. “Quella che vuoi… te la do per due ore… offro io…”. “Voglio lei… ho pagato per lei…”, urla con quanto fiato ha in corpo la montagna umana mostrando la ragazzina al suolo. La numero 37 scuote la testa terrorizzata.

Il thailandese la trascina in un angolo, mentre il tedesco intrattiene i suoi amici raccontando l’accaduto tra una risata ed una sorsata da una bottiglia che uno di loro gli ha offerto per consolarlo delle sue sventure.

“Prepara le tue cose… torni a casa… qui non ti voglio più…”, intima il thailandese alla numero 37. “Oggi stesso tuo padre dovrà restituirmi i soldi che gli avevo dato. E se non lo fa, lo mando in galera. Sarà tutta colpa tua. Hai mandato la tua famiglia in rovina. Per la tua stupidità, sarete disonorati per sempre!”. La ragazzina piange, implora, chiede pietà, si scusa. Il thailandese sembra irremovibile. Poi, la spinge verso il tedesco. “Se lui ti vuole ancora…”.

La numero 37 si asciuga le lacrime e raggiunge l’omone. Lo prende per mano, china la testa davanti a lui una, più volte. Chiede perdono. La montagna di lardo e alcool guarda soddisfatto i suoi amici, poi si rivolge al thailandese. “Sicuro che non farà più la stronza?”. “Farà tutto quello che vuoi, tranquillo”, risponde il thailandese. “Tutto?”, insiste l’altro. “Tutto! Divertiti…”, ribadisce il thailandese accompagnandolo alle scale. Ed il mercato riprende vivace.

Dopo un po’ si sente urlare disperata la numero 37, poi il vocione esasperato del tedesco. Poi più nulla. Il thailandese scuote la testa e torna ai suoi affari.

Venti minuti dopo il tedesco scende la scala con il faccione sudato, ma soddisfatto. I suoi amici gli vanno incontro e lui racconta le sue imprese tra un fracasso di risate.

Intanto la numero 37 discende a sua volta gli scalini maledetti. Traballa, è in un mare di lacrime. Va a risedersi dietro la vetrata. La numero 51 la abbraccia. La ragazzina sembra svenirle tra le braccia.

Il tedesco ed i suoi amici osservano la scena dandosi pacche sulle spalle. Un attimo dopo uno di loro si avvicina al thailandese. “La 37.”

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