La storia della mietitrebbia raccontata dallo studioso Piergiorgio Laverda

Piergiorgio Laverda, mietitrebbia

La mietitrebbia, regina dei campi tra passato, presente e futuro è un affascinante percorso lungo la storia e i continenti, in cui ci ha accompagnato lo studioso Piergiorgio Laverda, pronipote di Pietro.

L’occasione è stata la presentazione, in biblioteca a Sandrigo il 9 aprile del libro Mietitrebbie nel mondo, scritto nel 2017 con Angelo Benedetti e Albert Kunstetter.

In ogni continente gli inventori hanno creato macchinari diversi, in base alla tipologia di territorio e di società.

Dal primo separatore di grano e pula, brevettato nel 1786 dallo scozzese Andrew Meikle abbiamo fatto un viaggio avventuroso che ha incrociato la Storia, le guerre ed il lavoro delle persone.

Stati Uniti, Australia, Cina, Russia, per la vastità del territorio e la carenza di mano d’opera, hanno fatto da subito grandi passi avanti nella ricerca e produzione.

In Italia, per un eccesso di mano d’opera, negli anni ‘30 c’erano decreti prefettizi che vietavano l’utilizzo delle macchine, e si è proseguito con il lavoro manuale fino all’industrializzazione degli anni ‘50.

In Argentina i moltissimi immigrati italiani pratici di meccanica, modificavano le macchine locali trasformandole in mietitrebbie.

Le nazioni europee, con territori limitati, hanno adattato le mietitrebbie alle esigenze di un territorio piccolo e spesso collinoso.

Le mietitrebbie odierne hanno cabina di guida computerizzata e sono simili ad astronavi. Allo studio, ci sono avveniristiche macchine che faranno tutto da sole.

Rielaborazione dell’articolo pubblicato nel settimanale Schio&ThieneWeek il 14.04.2018

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