Le Città Invisibili, il programma

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Le città invisibili

Qui sotto potete leggere il ricco programma predisposto dall’associazione palermitana “Le Città Invisibili”, dedicato alla scrittura, all’autobiografia, al cinema, alla lettura e all’arte-terapia.

mercoledì 13 gennaio cinerassegna “Come elefanti bianchi” a cura di Corrimano Edizioni. Vedremo RADIO DAYS, di Woody Allen.

mercoledì 13 gennaio inizio del breve percorso arte-terapeutico “IL VIAGGIO CREATIVO”, a cura di Alessandro Aiello.

sabato 16 e domenica 17 gennaio IL RACCONTO BREVE COME ESPLORAZIONE DEL MISTERO: laboratorio di lettura, analisi stilistica e riflessione sul racconto breve a cura degli scrittori Paolo Cognetti ed Evelina Santangelo.

domenica 24 gennaio inaugurazione della BIBLIOTECA INVISIBILE e del Circolo di Corrispondenza Autobiografica Carta e Penna, con giornata non -stop di laboratori gratuiti e reading. Occorre prenotare la partecipazione. I dettagli in una prossima newsletter fra pochi giorni.

sabato e domenica 6 e 7 febbraio, CHI C’E’ DIETRO LA PORTA, CHI C’E’ IN MEZZO ALLA STANZA? laboratorio di scrittura su narratore e punto di vista, a cura della scrittrice Carola Susani.

venerdì, sabato e domenica 12 – 14 febbraio, primo fine settimana intensivo del lungo percorso “IL MIO MONDO COME MEDITAZIONE: un anno per scrivere l’autobiografia” a cura di Leonora Cupane.

Giovedì 25 febbraio, inizio del percorso in sei incontri “IL SENSO E IL SUONO”, laboratorio di lettura di poeti italiani contemporanei (con un’eccezione) con prova finale di scrittura, a cura di Vito Bianco.

Martedì 8 marzo, inizio del percorso “STRAVEDERE” : gemme e stratagemmi del linguaggio cinematografico, laboratorio di analisi del film in undici incontri (quasi) monografici a cura di Francesco Romeo. I dettagli in una prossima newsletter fra pochi giorni.


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Comincia mercoledì 13 gennaio 2016 Il viaggio creativo”: un modello di arte terapia di gruppo a tempo breve

a cura di Alessandro Aiello, psicologo e psicoterapeuta formatosi a Bologna presso l’Istituto di Psicoterapia Espressiva di Art Therapy Italiana.

L’obiettivo di questo laboratorio arte-terapeutico è aiutare ciascun partecipante a esprimersi attraverso il colore e le immagini affrontando la pagina bianca; a sperimentare varie tecniche per scoprire quelle più congeniali; a trovare, al termine di ogni incontro, una immagine significativa che rafforzi l’identità personale; ad avere uno scambio interattivo che arricchisca la conoscenza del sé.

La struttura di ogni incontro è basata su quattro momenti:

a) la concentrazione, basata su un momento di silenzio o facilitata verbalmente dall’arte terapeuta

b) il processo espressivo: viene proposta una diversa tecnica per ogni incontro

c) il processo elaborativo: al termine del processo creativo, le immagini vengono poste tutte insieme su un pannello.
Il distanziamento, la condivisione silenziosa, la condivisione verbale e lo scambio di feedback sono gli strumenti del processo elaborativo.

d) la conclusione: un momento di revisione silenziosa delle immagini.

I partecipanti terminano l’esperienza del “viaggio creativo” nel corso dei primi tre incontri. Nel quarto e ultimo incontro (“Il mio Viaggio Creativo”), ciascun partecipante, ricordando le proprie immagini e quelle degli altri nel gruppo, creerà una nuova immagine conclusiva, o un collage a cui darà un titolo. Anche quest’ultimo gruppo, come i precedenti, terminerà con una condivisione prima silenziosa, poi verbale, e un giro di feedback.

Follow-up individuale: il conduttore incontrerà individualmente ogni partecipante, dopo circa un mese, in una data che sarà stabilita durante l’ultimo incontro. Insieme riguarderanno tutte le immagini, disposte in ordine cronologico. L’arte terapeuta ricorderà i temi dei quattro incontri e chiederà al partecipante come vede adesso, dopo un po’ di tempo, la sua esperienza, quindi aiuterà il partecipante a decidere se e come proseguire il viaggio creativo.

In questa occasione verrà restituita al partecipante la cartellina personale con tutte le immagini realizzate durante il percorso delle quattro settimane.

Date: 13, 20, 27 gennaio, 3 febbraio, più l’incontro individuale con data da decidersi.

Orari: dalle 18.30 alle 20.30.

Costo: 100 euro totali (tutti e cinque gli incontri)

Sede: Centro Studi Narrazione Le Città Invisibili, Via Evangelista Torricelli 32, Palermo

Per informazioni e iscrizioni ; info@lecittainvisibili.com

Il racconto breve come esplorazione del mistero, laboratorio sul racconto breve in due parti a cura di Paolo Cognetti ed Evelina Santangelo


16 e 17 gennaio 2016
scrivere
1. Qualcosa di intravisto a cura di Paolo Cognetti

(sabato 16 gennaio dalle 10:00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.30; domenica 17 gennaio dalle 10.00 alle 13.30)


Ogni racconto è un racconto del mistero. Mettersi a scrivere è come intraprendere un’indagine, scrutare in una stanza buia con un fiammifero che si consuma. Quando il fiammifero infine è spento, e il racconto si esaurisce, il poco che abbiamo visto è tutto ciò che possediamo per intuire la stanza intera, quale vita abbia lasciato le sue tracce lì dentro. Il mistero su cui indaghiamo riguarda proprio l’abitante della stanza: chi è? Che cosa gli è successo? Quel poco che riusciamo a scoprire di lui è il materiale di cui è fatto il racconto, insieme a tutte le domande che rimangono senza risposta. Per via della povertà del fiammifero, e dei limiti della nostra comprensione, ci sono più zone buie che illuminate nella stanza, più domande che risposte. Questo è scrivere onestamente di un personaggio.

Il laboratorio si concentrerà su quest’idea e sulle sue conseguenze: parleremo della vista come senso privilegiato, della luce che illumina le parti di una storia e ne lascia altre al buio, dei metodi d’indagine di uno scrittore, del suo rapporto con il personaggio di cui scrive. Leggeremo racconti di Hemingway (Campo indiano e La moglie del dottore), di Alice Munro (Ortiche), di Flannery O’Connor (Brava gente di campagna).

Saranno letti anche racconti dello stesso Paolo Cognetti, che ne racconterà le strategie compositive.


2. La scacchiera di Balzac a cura di Evelina Santangelo (domenica 17 gennaio dalle 15:30 alle 19:30)


Certi racconti non vanno solo letti e riletti, vanno anche ascoltati per coglierne dettagli, sfumature, aspetti formali che sono parte integrante della loro forza. Durante la mia lezione ci metteremo dunque in ascolto di un racconto breve di Balzac, di cui non voglio anticiparvi il titolo, un racconto che l’autore ha riscritto moltissime volte, fino ad arrivare alla versione che proporrò di leggere insieme. Apparentemente è una storia molto semplice con una struttura elementare. Anche i personaggi principali hanno l’aria di figure tutt’altro che sfaccettate.
Eppure, per il modo in cui è scritto – struttura, gioco di allusioni, a volte fuorvianti – e per il suo esito grandioso, questo racconto è un esempio incomparabile per comprendere su cosa può fondarsi un certo universo narrativo e quali scelte un utore può mettere in atto per arrivare a narrare una grande storia anche servendosi, apparentemente, di pochi elementi, pochi indizi, poche notizie di cronaca. Perché questo è un racconto che ha la sua origine in un fatto di cronaca trattato con grandissima abilità e libertà, ma è anche un racconto esemplare sul gesto del narrare.

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6 e 7 febbraio 2016

CHI C’E’ DIETRO LA PORTA, CHI C’E’ IN MEZZO ALLA STANZA?

Laboratorio intensivo di scrittura su narratore e punto di vista a cura della scrittrice Carola Susani

Questo è un laboratorio fatto di domande. Come cambia il modo di raccontare un personaggio quando cambia il punto di vista? Vogliamo scrivere una storia in prima o in terza persona? La vogliamo scrivere da molto vicino al protagonista? Proprio da dentro la sua testa o da lontano? Come se guardassimo tutto dal di fuori? Da dietro la porta? Dal lampadario? Avvicinandoci e allontanandoci? O la vogliamo scrivere dalle montagne russe? A seconda del punto in cui ci mettiamo cambia la prospettiva, lo sguardo sul mondo narrativo e cambia il personaggio, il modo di raccontarlo. Lo vedremo da fuori e sapremo com’è fatto il suo corpo? Lo vedremo da dentro e lo guarderemo solo a pezzi, o nello specchio? Conosceremo la sua voce, la cadenza per averla ascoltata qualche volta? O impareremo a parlare proprio come lui?
Ecco, durante il laboratorio ci faremo queste domande. Ci faremo aiutare dai libri, dai racconti e dai romanzi. E vedremo soprattutto cosa possiamo fare noi. Tenteremo esperimenti e scriveremo frammenti di racconti.

Orari: sabato e domenica 9.45 -13.15 e 15.00-19.00


Carola Susani nasce in Veneto nel 1965, dal ‘69 vive in Sicilia, nel 1984 si trasferisce a Roma dove tuttora vive. Ha pubblicato Il libro di Teresa (Giunti 1995), La terra dei dinosauri (Feltrinelli 1998) Pecore vive (Minimum Fax, nella tredicina del premio Strega 2007), L’infanzia è un terremoto (Laterza 2008) Mamma o non mamma (Feltrinelli 2009) dibattito sulla maternità a due voci con Elena Stancanelli, Eravamo bambini abbastanza (Minimum Fax 2012), con il quale ha vinto il premio lo Straniero, e ancora i libri per ragazzi Il licantropo (Feltrinelli Kids 2002) e Cola Pesce (Feltrinelli Kids 2004) Miti romani (La Nuova Frontiera Junior) Susan la piratessa (Laterza 2014), e una rilettura dell’Eneide per ragazzi (La Nuova Frontiera Junior).
Ha collaborato alla rivista di Palermo Perap e a Linea d’ombra, è redattrice della rivista on-line “Lo sciacallo”, collabora a “Nuovi Argomenti”. Conduce corsi di scrittura narrativa per la Scuola Omero di Roma, per la casa editrice Minimum Fax, per il Centro Studi Narrazione Le Città Invisibilie e in diversi altri enti e scuole.

IL MIO MONDO COME MEDITAZIONE – un anno per scrivere l’autobiografia – a cura di Leonora Cupane

Leonora Cupane Percorso laboratoriale di 13 mesi per arrivare a scrivere l’intera storia della propria vita. Sono previsti ventitrè incontri, che si svolgeranno il mercoledì dalle 18.00 alle 21.00 due volte al mese (agosto escluso) più tre fine settimana intensivi dal venerdì alle domenica, uno in apertura, uno a metà e uno a conclusione del percorso.

L’obiettivo, impegnativo quanto appassionante, è riuscire a scrivere la propria storia di vita in una maniera articolata e completa, per quanto possa dirsi “completo” un lavoro infinito e perennemente incompiuto come quello autobiografico; sarà un percorso introspettivo e profondo, che consentirà anche di apprendere tecniche e metodi di scrittura da usare in contesti professionali, per esempio se si è psicologi, insegnanti, educatori, animatori.

Il percorso tuttavia non è rivolto a particolari figure professionali ma è aperto a chiunque senta il desiderio/bisogno di raccontarsi e raccontare la propria vita e sia alla ricerca di strade creative nella scrittura di sè: non si scriverà solo per fare bilanci, per definirsi e lasciare tracce, ma anche per ripensare il proprio tragitto esistenziale e riprogettarsi, sperimentando forme inusuali per narrarsi, che permettano scoperte; si esplorerano molteplici registri, compreso quello metaforico, poetico, fiabesco, sollecitatore di nuove visioni e aperture rispetto alla propria storia, che spesso si tende a percepire – e dunque a narrare – secondo schemi ripetitivi, automatismi che talvolta la cristallizzano e imprigionano.

Si esploreranno i temi fondamentali della propria esistenza e i momenti apicali alla ricerca di parole chiave, luoghi interiori, “codici dell’anima”, ma si riporteranno alla luce anche memorie di eventi minuti, quotidiani, apparentemente insignificanti e trascurabili.

Un ruolo importante sarà rivestito dal recupero delle memorie legate ai sensi, al corpo.

Il prodotto finale sarà il libro della propria vita, pensato con cura in ogni particolare: titolo, copertina, indice, titoli dei capitoli, dedica, prologo, epilogo, quarta di copertina, eventuali immagini da inserire (fotografie, disegni…).

L’autobiografia è di norma un lavoro solitario: scriverla in gruppo con il sostegno reciproco e la possibilità di una condivisione (che comunque non sarà mai obbligatoria) dei pezzi che via via si scrivono, e con l’intreccio di sguardi differenti, è un’avventura insolita ed emozionante, che aiuta a uscire dal chiuso della propria stanza e a superare il frequente vissuto di solitudine di chi si accinge a ripercorrere il proprio cammino esistenziale. Raccontarsi con e a qualcuno è una straordinaria forma di cura di sé.

Non sarà un percorso terapeutico ma è indubbio che si tratta di un viaggio di cura di sé e degli altri che necessita di rispetto, delicatezza e disponibilità.

COSTI: “Il mio mondo come meditazione” è un progetto pilota e ha il costo promozionale globale di soli 715 euro (spalmati su 13 mesi equivalgono a 55 euro al mese), pagabili a rate anche mensili, che include i tre lunghi fine settimana (dal venerdì pomeriggio alla domenica) uno in apertura, uno a metà, uno alla fine del percorso.

Il costo sarà di soli 600 euro per chi paga anticipatamente in unica soluzione.

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CALENDARIO 2016:

12-14 febbraio (intensivo); 24 febbraio

9 e 23 marzo

6 e 28 aprile (il 28 è giovedì)

4 e 18 maggio

8 e 22 giugno

6 e 20 luglio

8 settembre; 22 – 25 settembre (intensivo)

4 e 18 ottobre

9 e 23 novembre

6 e 10 dicembre

CALENDARIO 2017:

10 e 24 gennaio

8 e 22 febbraio

15 marzo; 24-26 marzo (intensivo conclusivo).

Orari degli incontri del mercoledì: 18.00- 21.00

Orari dei tre fine settimana intensivi: venerdì dalle 15.00 alle 20.00; sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00 con pausa pranzo e due pause te/caffè.

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Leonora Cupane è psicologa e psicoterapeuta della Gestalt e diplomata come specialista in metodologie autobiografiche alla Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, di cui è stata anche collaboratrice scientifica e docente. E’ presidente del Centro Studi Narrazione Le Città Invisibili di cui coordina la scuola di scrittura narrativa Nientetrucchi. Da quindici anni lavora con la scrittura narrativa,autobiografica e poetica in diversi enti e scuole e con molteplici tipologie di utenti, come formatrice e psicologa.


Il senso e il suono – Leggere meglio per scrivere meglio

Laboratorio di lettura poetica (con prova di scrittura finale) a cura di Vito Bianco

Le poesia è sempre più al centro di iniziative che sembrano riguardarla ma che in realtà (salvo poche serie eccezioni) hanno a che fare con altro: con il poetico, ovvero l’aura falsa di ciò che qualcuno pensa sia la poesia, senza averla mai davvero letta e studiata.

E di fronte ai corsisti entusiasti che si guardano bene dal comprare e leggere una raccolta di poesie temendo, forse, l’effetto scoraggiante che il contatto con un testo ben fatto potrebbe avere sulle loro non meditate ambizioni, degli scriventi che credono di aver scoperto un gioco facile e gratificante, a nulla vale l’osservazione di Eliot, secondo il quale una cosa è l’uomo che soffre e un’altra l’uomo che scrive. Questo significa, in buona sostanza, che la scrittura riuscita è il frutto di un processo di decantazione in cui l’emozione da trasmettere viene passata al setaccio di una rigorosa consapevolezza stilistica, in mancanza della quale avremo un puro e semplice lamento, un ingenuo cri du coeur.

Per scrivere bene è necessario aver imparato a leggere bene, partendo dalla consapevolezza che una buona poesia è prima di tutto un oggetto verbale che funziona grazie a determinati accorgimenti tecnici, un oggetto nel cui spazio retorico la parola oscilla tra il senso e il suono, che è il titolo del laboratorio teorico – pratico che propongo a quanti fossero interessati alla poesia dei poeti contemporanei, soprattutto italiani, ma non solo: per cominciare a scrivere dei buoni testi, ma principalmente per diventare dei buoni lettori di poesia e scoprire che avventurosa esperienza può essere leggere e rileggere un componimento di Zanzotto, Sereni o Luzi.

Calendario

Sei incontri settimanali di 2 ore e mezza

Il giovedì, dalle 18,30 alle 21,00

Programma

3 marzo, Cacciatori d’immagini: Bartolo Cattafi, Luciano Erba

10 e 17 marzo, Tra l’io e la storia: Vittorio Sereni, Mario Luzi, Franco Fortini (due incontri)

24 marzo Mettere in versi la natura: Attilio Bertolucci, Andrea Zanzotto, Giovanni Pascoli

31 marzo, L’amore delle donne: Gaspara Stampa, Patrizia Cavalli. Indicazioni per scrivere a casa.

7 aprile, Lettura e discussione della prova (facoltativa) di scrittura svolta a casa.

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Vito Bianco è traduttore, poeta e critico letterario e visivo. Ha scritto per i quotidiani “il manifesto e “Liberazione” e collabora con il mensile “Segno”. Tra i libri pubblicati, Senza averle sfiorato la mano. Storie e figure del desiderio sospeso, Versi del non riposo e Il posto del pittore. Las Meninas e lo specchio stregato (Torri del Vento)

Centro Studi Narrazione Le Città Invisibili
Via Evangelista Torricelli, 32 | 90145 Palermo | info at lecittainvisibili.com
[ www.lecittainvisibili.com facebook.com/lecittainvisibili twitter.com/studinarrazione ]

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