Lo specchio nelle poesie dell’egiziana Radwa Ashour
Radwa Ashour è un’importante scrittrice e poetessa egiziana, che si è spenta nel 2014 in seguito ad una grave malattia. L’ho conosciuta grazie ad un’amica araba che ha tradotto in inglese due delle sue poesie. Io ho provveduto a tradurle in italiano e ve le presento più sotto anche nell’edizione inglese. Buona lettura e ditemi cosa vedete voi nello specchio!
Mirror of the inner self
She looked at the mirror
saw an ocean, anglers
and a sky embroidered with gulls
she handed him the mirror
he looked at the mirror
saw a jail cell, naked tree
and cawing crow.
Specchio del sé interiore
Lei guardò nello specchio,
vide un oceano, pescatori
e un cielo ricamato di gabbiani…
Gli diede lo specchio
lui lo guardò e
vide una cella, un albero nudo
e il corvo gracchiante.
Mirror of accumulation
She looked at the mirror
saw a shivering bird
“summer sill bring it warmth”
she said.
Summer came and went
she looked at the mirror
found the bird dead
she covered the bird
hid the mirror
so, she doesn’t stumble in the mirror
once again in the coming and going.
Specchio dell’accumulo
Lei guardò nello specchio,
vide un uccello tremante
“Il davanzale d’estate lo scalderà”
disse.
L’estate andava e veniva
lei guardò nello specchio e
trovò l’uccello morto.
Coprì l’uccello e
nascose lo specchio
così, nel suo andare e venire,
più non vi inciamperà.
Radwa Ashour
Rawda Ashur ha scritto diversi romanzi alcuni dei quali autobiografici. In essi ripercorre le vicende delmondo arabo intrecciate alla sua vita. In particolare racconta i gravi problemi che ha dovuto affrontare a causa della malattia che l’avrebbe poi portata alla morte; l’esperienza di piazza Tahrir nel 2011; l’espulsione dei palestinesi dalla loro terra nel 1984. Questo anche perché era moglie e madre di Mourid e Tamin El-Barghouti, entrambi poeti palestinesi.
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