Il ministro Maroni, insieme con il governo tutto, probabilmente per dare visibilità e dignità al la giornata del rifugiato (il 20 giugno), ha emanato un decreto legge per recepire (dice lui) la direttiva rimpatri, scaduta il 24.12.2010.
Non contenti di sonore bocciature arrivate dalla Corte di Giustizia UE, Corte Costituzionale, Tar e tribunali italiani vari, i nostri hanno deciso di aumentare a 18 mesi diciotto, il tempo massimo di trattenimento nei CIE.
A una prima lettura del
testo provvisorio, si tratta di un finto adeguamento alla direttiva, ma in realtà ci troviamo di fronte all’ennesimo atto razzista da parte di un governo che davvero non vuole rassegnarsi all’idea che
l’immigrazione in Italia è strutturale e che ci si deve convivere, perché è una ricchezza.
Fra l’altro sono previste diverse modifiche alla legislazione sui cittadini comunitari. Bisognerà valutare attentamente il nuovo testo, ma la prima impressione è che presto arriveranno nuove bocciature da parte dei tribunali competenti.
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