Maroni e gli accordi con la Libia
Ecco, quando leggi certe notizie hai bisogno di tempo per riprenderti. Almeno, a me succede così. Lo stomaco è ancora attorcigliato.
Gad Lerner riprende (lo trovate sotto) un articolo del Sole 24 ore dove si racconta che gli accordi italo-libici e la consegna delle motovedette dall’allora ministro Maroni alla Libia, in realtà, prevedessero tangenti a favore della Lega, perché Belsito, oltre che tesoriere della lega era anche nel consiglio d’amministrazione di Fincantieri.
E questo fatto sarebbe, secondo Gad Lerner, il vero motivo delle dimissioni di Maroni dalla segreteria della Lega.
Ecco sarà che ho finito da poco di raccogliere la storia di un gruppo di persone fuggite dalla guerra in Libia nel 2011, ed ho ancora davanti agli occhi i loro racconti su come i libici trattano chi fugge; sarà che ho ancora ben presente che i soldati libici non si fanno problemi a sparare sui migranti dalle corvette ex italiane ed ora libiche; sarà che questi accordi orribili sono stati stilati inizialmente da Prodi (lo stesso Prodi che ha detto sì alla base Dal Molin a Vicenza) e poi solo perfezionati da chi è arrivato dopo; sarà che ho ancora in mente i naufraghi di ottobre; sarà che ricordo ancora la lettera che ho scritto a Maroni quando era ministro dell’interno, quando pensavo che davvero ce l’avesse con i migranti perché razzista.
Ora che scopro che è “solo” una schifosa questione di soldi, mi sento, se possibile ancora peggio. E so che, purtroppo, non riuscirò mai ad abituarmi a tutto questo, anche se tutti dicono sempre che è così che funziona da sempre: per me no, non può essere così che funziona.
Il comunicato stampa del ministero:
14.05.2009
Consegnate alla Libia tre motovedette della Guardia di finanza per il pattugliamento nel mar Mediterraneo
Maroni: «Un’ulteriore tappa della svolta iniziata nella lotta all’immigrazione clandestina»
L’Italia ha consegnato alle autorità libiche tre motovedette della Guardia di finanza che, come previsto dagli accordi internazionali stilati tra i due Paesi, passano alla flotta della Guardia costiera dello Stato Maggiore della Marina militare libica per i pattugliamenti di contrasto all’immigrazione clandestina nel mar Mediterraneo.
Sempre in base agli accordi, altre tre imbarcazioni saranno cedute nelle prossime settimane per operare davanti alle coste libiche.
La cerimonia ufficiale di consegna si è svolta questa mattina a Gaeta, in provincia di Latina, alla presenza del ministro dell’Interno Maroni, del comandante generale della Guardia di Finanza Cosimo D’Arrigo, del capo della Polizia Antonio Manganelli e dell’ambasciatore libico a Roma Gaddour.
«Oggi – ha dichiarato il ministro Maroni – è una giornata importante ed è un’ulteriore tappa della svolta iniziata nella lotta all’immigrazione clandestina». Le sei unità, infatti, costituiranno un sistema di controllo e sorveglianza che andrà ad aggiungersi alle unità italiane e alle unità di Frontex, l’agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne.
«L’Italia – ha spiegato Maroni – è in prima linea nella lotta all’immigrazione clandestina; noi investiamo le nostre risorse per proteggere anche i Paesi europei, ma vogliamo che la Ue prenda decisioni che finora non ha preso e aiuti i Paesi più esposti su questo fronte».
La Guardia di Finanza ha addestrato nelle scorse settimane 41 militari libici, tra cui 11 ufficiali, che saranno a bordo delle imbarcazioni.
Le guardacoste classe ‘Bigliani’, nascono come imbarcazioni destinate al contrasto e alla repressione dei traffici illeciti in acque territoriali e in alto mare. Sono dotate di due potenti propulsori diesel, che permettono di raggiungere una velocità massima di 43 nodi.
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