Il Mater-bi e l’ambiente
Sempre a proposito di effetto farfalla, dopo aver parlato di cellulari e guerra in Congo e di etica e pubblicità, oggi affronterò il tema relativo al mater-bi. Si tratta di un materiale completamente biodegradabile ricavato dal mais che, a seguito dell’entrata in vigore di una direttiva UE, sostituisce (anzi, dovrebbe sostituire) i sacchetti per la spesa in plastica.
L’Italia è stato il Paese con il più alto consumo di borse di plastica in Europa, con una produzione annua di 400.000 borse. Ora si dovrebbe essere definitivamente passati alle borse biodegradabili, anche se ci vorrà del tempo per smaltire tutte le scorte accumulate. E qui scatta la prima contrarietà: il governo continua a posticipare il giorno in cui non sarà più possibile utilizzare i sacchetti in plastica. Non solo, si sta scoprendo che molti sacchetti spacciati per biodegradabili, in realtà non lo sono affatto, o lo sono in minima parte. Quello che hanno di uguale ai sacchetti bio è il prezzo: elevatissimo.
Ma la contrarietà maggiore è un’altra: tutte le nostre azioni, anche le più piccole e insignificanti, hanno delle conseguenze. Se cominciamo a utilizzare i prodotti della terra (il mais, in questo caso) per avere energia e sostituti del petrolio (biocarburanti, mater-bi e simili) non faremo che provocare sia un aumento dei prezzi (e gli abitanti del terzo mondo faranno sempre più fatica a comprarsi da mangiare), sia uno sfruttamento massiccio del suolo per coltivazioni non destinate all’alimentazione. Le nostre scelte, anche quando sembrano così innovative ed ecologiche, possono provocare problemi agli altri, se non riflettiamo bene prima di agire. Se è vero che le 400.000 buste di plastica che l’Italia produce ogni anno sono decisamente troppe, è altrettanto vero che la politica dei rifiuti si può risolvere bene solo diminuendoli. Anche per produrre il mater-bi si consuma energia e si provocano gas serra (per un kg di Mater-Bi serve un kg. Di mais; l’energia impiegata è compresa tra i 19 e i 53 Mj, mentre le emissioni di gas serra variano da 0,34 kg a 1,2 kg di CO2. A bruciarlo emette da 1,4 a 1,8 kg di CO2).
Dovremmo poi prendere coscienza, finalmente, che siamo noi occidentali ad aver creato e a continuare a creare i danni maggiori con il nostro stile di vita. Ma la soluzione, quando la troviamo, non fa che creare problemi nuovi ad altre persone. I nativi americani, quando dovevano fare una scelta che avrebbe provocato un cambiamento all’ecosistema, pensavano alle conseguenze che avrebbe avuto il loro gesto fino alla settima generazione.
Forse dovremmo imparare da loro e dai pastori nomadi del Kenya che dicono: “Tratta bene la Terra. Non ci è stata data in eredità dai nostri padri, ma ci è stata prestata dai nostri figli”.
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