L’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali ha chiesto al sindaco di Montecchio Maggiore (VI) di ritirare la delibera sui parametri abitativi, che colpisce in particolare gli immigrati, perché illegittima. Il comune non è nuovo ad atti discriminatori; a suo tempo ha scandalizzato l’Italia per aver lasciato a pane e acqua i bambini della scuola materna perché i genitori non avevano pagato la mensa. In attesa della risposta al ricorso presentato dai sindacati unitamente all’Asgi, i migranti ottengono un primo risultato.
L’Unar ha chiesto alla prima cittadina Milena Cecchetto “l’eventuale sospensione e il successivo ritiro del provvedimento”, approvato nel dicembre 2009 con il quale si stabilisce il numero di occupanti, anche temporanei, di un alloggio, in relazione alle sue dimensioni (2 persone per 60 mq, 3 persone per 70 mq, 4 per 85 mq, 5 per 95 mq e così via).
Nella lettera si dice che tale provvedimento non è coerente “con i principi generali dell’ordinamento, oltre che della Costituzione italiana e del diritto europeo”. Il documento cita la direttiva del Ministero dell’interno in cui si chiarisce che gli alloggi considerati idonei per il ricongiungimento familiare degli immigrati devono corrispondere a “parametri generalmente stabiliti per tutta la cittadinanza, su tutto il territorio nazionale”. Per la Cgil, l’Unar in pratica sposa in pieno le tesi “ribadite più volte pubblicamente dal sindacato ed espresse nel ricorso depositato presso il Tribunale di Vicenza che verrà dibattuto il udienza il 21 dicembre prossimo”. Polemica la prima cittadina verso la decisione: “se l’Unar avesse approfondito la materia – ha dichiarato Cecchetto – avrebbe ‘scoperto’ che tanti altri Comuni, vicentini e veneti, applicano gli stessi parametri abitativi. A quel punto, forse, sarebbe stato più opportuno per l’Unar contattare non il Comune di Montecchio Maggiore, che non ha fatto altro che applicare una normativa ma direttamente il Governo, chiedendogli di intervenire per portare chiarezza in questa materia”. A Sandrigo non ci sono grandi differenze. Abbiamo però il nuovo regolamento di polizia locale (che prevede l’idoneità alloggio anche per le cucce dei cani).
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