Natalia Molebatsi

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Natalia Molebatsi, Dopo la guerra

Ho avuto la gioia e l’onore di conoscere ad Anghiari la splendida cantastorie e poetessa sudafricana che risponde al nome di Natalia Molebatsi.

Quello che è successo mi emoziona facendomi venire la pelle d’oca ogni volta che ci ripenso. C’era un convegno dedicato alla scrittura cosiddetta migrante. Ascoltavamo quindi le esperienze di questi scrittori e scrittrici, poeti e poetesse.

Il secondo giorno uno di loro ci ha raccontato di aver appena ricevuto una telefonata dal suo paese in Africa: gli avevano comunicato che la sorella maggiore era morta. Lui però è rimasto e ci ha chiesto di condividere il suo dolore, dedicando alcuni momenti alla sorella. Abbiamo fatto una veglia funebre, dicendo delle parole nella sua lingua, una cantilena di saluto.Abbiamo ripetuto delle frasi, ognuno ha detto qualcosa e abbiamo sentito la presenza della sorella perché la stavamo davvero salutando.

Poi Natalia Molebatsi ha iniziato a cantare: un miscuglio di lingue, tutte quelle che conosceva penso. Una poesia-canzone inventata al momento per rendere onore a questa sorella sconosciuta; vi assicuro che tutti noi sentivamo la presenza di quella donna.
Ancora oggi, nonostante siano passati parecchi anni, mi viene la pelle d’oca ogni volta che ripenso all’intensa emozione di quel giorno, alla voce di Natalia…
Ecco perché penso che le donne salveranno il mondo.

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