Nei panni di Zaff, di Francesca Cavallaro e Manuela Salvi
Cosa succede se un bambino vuole fare la principessa? E se una principessa vera fosse stufa e volesse fare qualcosa da “maschio”? Ecco di cosa parte l’ennesima storia censurata dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, la storia di Zaff.
“… Ma Zaff, tu 6 maschio! Puoi fare il re, il principe, il meccanico, l’ingegnere, il maresciallo dei carabinieri… ma la principessa proprio no!”.
L’autrice e l’illustratrice affrontano con i più piccoli, in un albo pieno di divertimento e di colore, un tema assai delicato: quello dell’identità sessuale e della discriminazione cui spesso vengono fatti oggetto i bambini che si trovano bene “nei panni dell’altro” piuttosto che in quelli canonici attribuiti al proprio sesso.
Avviene infatti molto spesso che il maschietto voglia vestirsi da bambina e giochi con le bambole sognando di fare la ballerina o che la bimba voglia vestirsi da maschio e sogni di fare il calciatore.
Altrettanto spesso avviene che, soprattutto nei confronti del maschietto, da un lato si creino tra i bambini situazioni di canzonature e di emarginazione, dall’altro, negli adulti, sensazioni di imbarazzo se non di allarme che rischiano di intervenire grossolanamente nella libertà di espressione di cui i bambini hanno bisogno per riconoscersi e accettarsi. La ricerca della propria identità sessuale, dei “panni” nei quali ognuno di noi si sente bene perché si riconosce, talvolta è già acquisita fin dalla prima infanzia, altre volte ha bisogno di tempo per manifestarsi.
Questo libro da un lato vuole parlare con i bambini della libera esplorazione della propria identità e del rispetto di quella dei compagni, dall’altro è un messaggio per gli adulti perché ne accompagnino la crescita senza ansia e senza atteggiamenti di controllo o, peggio, di emarginazione.
Qui sotto la lettura ad alta voce della storia. Buon ascolto!
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