Lo vedi, tu allegro turista appena arrivato con l’accompagnatore Alpitour? Hai ragione, il viaggio “tutto compreso” non include la visione delle bellezze locali (quelle vere); ti riempiranno gli occhi di edifici e chiese… ma tu perché non ti fermi a guardare il viso di Joao? Non far caso allo sporco che lo incrosta e neppure alle mosche che lo molestano; guarda “oltre” vedi che bei riccioli ha? (che importa se sono scarmigliati?) Non ti sembra un piccolo angelo capitato vicino a te per allietarti? Lascia proseguire la guida e rimani con lui; guarda le cicatrici sul suo corpo (vedi come si consegna a te indifeso? Quel piccolo straccio non basta a coprirlo), sono i segni che la vita imprime nel suo corpicino con la forza della violenza bruta (“sarà un uomo forte, temprato” dice chi lo conosce). Se avrai fortuna, potrai assistere al suo risveglio: cosa ti diranno i suoi occhi? Sorpresa, sgomento, paura o fiducia? Prova a leggere nella profondità di quello sguardo; non farti distrarre dalla vetrina piena di oggetti preziosi dietro di lui, fagli il più bel regalo del mondo: donagli un tuo sorriso. Joao non conosce sorrisi, nessuno gliene ha mai fatti: sarà il più bel dono che riceverà e sarà l’ultimo.
Domani leggerai sul giornale che un bimbo di cinque anni, un certo Joao, è stato trovato morto; gli hanno sparato. Non piangere per Joao; tu capisci che c’è bisogno della sua morte e della morte di tanti suoi piccoli amici Miguel, Pedro, Paquito, Josè… non si può tollerare oltre che i turisti rischino di venire aggrediti o anche, semplicemente, disturbati dalle loro chiassose quanto scomode presenze; c’è bisogno di un po’ di pulizia nelle strade (soprattutto in questa strada, la più lussuosa della città). Domani qualcuno aggiornerà la lista dei bambini uccisi col nome del piccolo Joao. Non piangere per Joao, è grazie alla sua morte che ti puoi permettere una vacanza tranquilla, senza timore di scippi. Accetta il suo sacrificio, ora lui dorme il sonno della pace, finalmente sereno.
Se passi per San Paolo e vedi un bimbo di cinque anni dormire sulla strada, non fare rumore, potresti svegliare Joao.
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G. Ghermandi
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