Novantanove galline e un gallo

gallo

Favola greca

C’era una volta una famiglia che viveva in una fattoria. Marito e moglie erano attorniati da animali, i più numerosi erano le galline: ben novantanove galline e un solo gallo.
Un giorno il marito disse alla moglie: “Che ne dici se vendiamo un po’ di galline visto che ne abbiamo così tante?”
La moglie acconsentì e il giorno dopo andò in paese a venderle a un uomo che girava in cerca di affari.
La donna gli vendette tutti e cento gli animali compreso il gallo, ma l’uomo le disse:
“Non ho i soldi per pagarti, ti lascio il gallo come pegno. Però mi dovresti prestare la tua asina per trasportare le galline.”
La donna acconsentì.
E l’ambulante: “Non è che mi presteresti anche il tuo cane, sai contro i malintenzionati…”
 La donna gli diede tutto ciò che chiedeva e la sera, quando il marito tornò a casa gli raccontò tutto. Il marito iniziò ad urlare pieno di rabbia e il giorno dopo partì di nascosto. Andò in giro per i paesi a caccia di donne da truffare.
Sulla strada vide una ragazza vicino ad un pozzo e le si avvicinò. La giovane gli chiese: “Da dove vieni?” Egli rispose: “Vengo dal mondo dei morti.”
La ragazza allora esclamò: “Quindi tu conosci Takis, il povero figlio morto della mia padrona”
“Certo che lo conosco, sta bene ma è povero. Gli mancano scarpe, soldi e vestiti”, rispose lui. Allora la ragazza corse a chiamare la sua padrona. La signora quando seppe delle condizioni del figlio diede allo scaltro uomo cibo e tutto il necessario per il povero figliuolo.
La sera tornò a casa il marito, grande ufficiale del re. La signora gli raccontò che aveva regalato ad un uomo proveniente dall’aldilà scarpe, vestiti e soldi per il loro figlio. L’ufficiale capì subito che era tutta una truffa e corse a cercare l’uomo. Il mascalzone, accortosi che era ricercato, si rifugiò presso un mulino e disse al mugnaio: “Corri mugnaio, scappa perché qualcuno ti sta cercando.” Il povero mugnaio impaurito scappò su di una pianta mentre l’uomo si coprì di farina. Poco dopo arrivò l’ufficiale e chiese al mugnaio, che però era il furfante, di tenergli il cavallo. Sceso da cavallo si tolse gli stivali e si arrampicò sulla pianta. Allora l’uomo scaltro si infilò gli stivali e, salito sul cavallo, corse via con il bottino.
L’ufficiale tornò a casa sconfitto e disse alla moglie: “Avevi regalato a Takis scarpe, vestiti e denaro, allora io ho pensato di fargli avere anche stivali e cavallo!”

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