Un turista inquadra nel mirino un quadretto idilliaco: un uomo in abiti semplici che sonnecchia in una barca da pescatore tirata a riva, dove le onde si frangono sulla sabbia.
L’otturatore scatta, il pescatore si sveglia. Il turista gli offre una sigaretta e inizia una conversazione:
“Il tempo è splendido, il pesce non manca, perché lei se ne sta qui a far niente invece di essere in mare a pescare?”.
“Perché ho già pescato abbastanza stamattina”, risponde il pescatore.
“Ma provi a pensare”, continua il turista, “se lei uscisse tre o quattro volte al giorno, potrebbe pescare tre o quattro volte quello che pesca adesso! E allora sa cosa succederebbe?”.
Il pescatore scuote la testa.
“Nel giro di un annetto potrebbe comprarsi una barca a motore”, dice il turista. “In un paio d’anni potrebbe comprarsene una seconda e in tre potrebbe avere un cutter o due. E allora pensi! Un giorno magari arriverebbe a potersi comprare un impianto di surgelamento o un affumicatoio, alla fine potrebbe addirittura avere un elicottero per avvistare i branchi di pesci e segnalarli alla sua flotta di cutter, oppure potrebbe acquistare i camion per trasportare il pesce nella capitale, e a quel punto…”.
“A quel punto?”, chiede il pescatore.
“A quel punto”, conclude trionfalmente il turista, “potrebbe starsene tranquillamente sulla spiaggia, a sonnecchiare al sole e a contemplare l’oceano!”.
“È esattamente quello che stavo facendo prima che arrivasse lei!”.
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