Posate commestibili, l’invenzione che ci libererà dalla plastica
Posate commestibili, possibile? Bere un caffè e poi mangiarsi il cucchiaino usato per mescolare lo zucchero. È possibile ed io l’ho scoperto da poco, così ho deciso di parlarvene.
L’invenzione delle posate commestibili non poteva arrivare che da un paese come l’India e da una coppia di indiani: Narayana Peesapaty e la moglie Pradnya Keskar.
Qui sotto troverete due video, il primo è una breve spiegazione della loro attività, mentre il secondo è la narrazione fatta dal Sig. Peesapaty durante un TedTalk ad Amsterdam.
Il suo è un discorso molto pragmatico: liberiamoci dalla plastica con le posate commestibili che hanno lo stesso prezzo di quelle di plastica. E aggiunge:
Noi crediamo che il cambiamento debba arrivare da noi. Se vogliamo il cambiamento, dobbiamo essere il cambiamento.
Egli ci racconta il grave problema dell’India che soffre per la scarsità delle piogge. Dice poi che, della poca acqua che c’è, molta viene utilizzata per i campi di riso. Il miglio richiede molta meno acqua. così lui ha pensato di utilizzare il miglio per i suoi cucchiai commestibili.
Le posate commestibili non contengono tossine o elementi cancerogeni, sono biodegradabili e ricche di nutrienti naturali. Possono essere fatte con farine di vari cereali e si dissolvono in una settimana.
A seconda dell’utilizzo che avranno le sue posate commestibili, c’è la possibilità di insaporirle con spezie ed aromi naturali: piatto salato? Zenzero e aglio, cannella e zenzero, sale e pepe, peperoncino; piatto dolce? Zucchero e vaniglia. E così via. In questo modo si possono ottenere due risultati: contribuire a risolvere il problema della scarsità d’acqua e, contemporaneamente, liberare l’ambiente da moltissima plastica, che sta distruggendo gli oceani e creando gravissimo problemi agli animali e, di conseguenza, all’uomo.
Narayana Peesapaty, che ha studiato biochimica e gestione forestale a Bhopal, India, è il fondatore di Bakeys food, che, a quanto mi risulta, attualmente lavora solo in India. Possiamo davvero definire lui e la moglie due pionieri che sono riusciti contemporaneamente a sviluppare soluzioni innovative per risolvere i problemi ambientali e, allo stesso tempo, far nascere e crescere la loro attività.
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