Post numero milletrecento

Post numero milletrecento, eccoci arrivati. Un bel numero, eh?

Pensavo di scrivere il post numero milletrecento con dati e grafici in cui parlare dell’andamento del blog, come fanno di solito quelli più bravi di me. Ma, siccome tanto brava evidentemente non sono, ho deciso di dedicare e scrivere sui profughi, sul Papa a Lesbo, insomma le solite cose di cui vi parlo sempre qui. Eccolo qui e, a quanto scrive l‘Ansa (di cui potete vedere due video qui sotto), se ne torna in Vaticano con 12 profughi (ma sarebbe meglio chiamarli richiedenti asilo, no?). Ho ripubblicato stamattina la poesia di Primo Levi, Se questo è un uomo, perché mi sembra importante ricordare, sempre, senza mai stancarsi. In molti si sono chiesti come sia potuta succedere una cosa così orribile come la Shoah: come ha potuto l’Europa permetter che accadesse?

Ed ecco la risposta: sta accadendo la stessa cosa proprio ora, davanti ai nostri occhi: muri, barriere, ripristino delle frontiere o loro chiusura…

La vecchia Europa diventa sempre più una fortezza e, facendolo, dimostra tutta la sua fragilità, la sua impotenza, ma anche la sua arroganza, il suo egoismo, la sua chiusura di continente vecchio e stanco.

 

Ed è per questo che arrivano loro, per sostenerci e rinvigorirci con le loro forze nuove e fresche, come ha scritto Erri De Luca.

Siamo 500 milioni, potremo ben accogliere qualche migliaio di persone? Che, fra l’altro, fuggono da guerre causate da noi? Rischiano la morte per mano di armi che noi abbiamo costruito e venduto?

Se davvero lo vogliamo noi, cittadini europei, potremo far fare ai nostri governi quello che è giusto, non quello che si fa per vincere le elezioni.

Per un’informazione accurata, vi consiglio di leggere il report dell’Asgi (di cui non mi stancherò mai di tessere le lodi) sulle discriminazioni avvenute ad Idomeni.

E con questo io festeggio il numero 1300.

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